Gavino Balata
17 gennaio 2014
L'opinione di Gavino Balata
Una rivoluzione chiamata Sardegna Possibile
Un bel film di pochi anni fa vedeva il bravissimo Sean Penn interpretare Harvey Milk (1930-1978), primo omosessuale dichiarato ad essere eletto come consigliere comunale negli Stati Uniti, a San Francisco. Milk, poi ucciso da un suo collega omofobo, era solito iniziare i suoi comizi della campagna elettorale con la frase “I’m Harvey Milk, and I’m here to recruit you!” (sono Harvey Milk e sono qui per arruolarvi). Fatte le dovute proporzioni mi sento di rubare la frase di questo eroico attivista per i diritti degli omosessuali, per iniziare la mia campagna elettorale. Sì, perché la coalizione con la quale mi presento, Sardegna Possibile, ha bisogno proprio di volontari. Volontari per iniziare una rivoluzione pacifica.
Prima di tutto due parole su chi siamo e su quello che stiamo facendo. Sardegna Possibile (SP) nasce all’inizio del 2012, quando ProgReS - Progetu Repùblica de Sardigna, il partito indipendentista del quale faccio parte, ha deciso di partecipare alle elezioni regionali (per noi indipendentisti, elezioni nazionali) e si concretizza con la proposta fatta a Michela Murgia di accettare la candidatura a presidente. L’idea di base di SP è quella di una coalizione che metta insieme persone che abbiano come unico scopo e unico interesse i Sardi e la Sardegna siano esse indipendentiste o no. Bella novità dirà qualcuno! Eh sì, é proprio una novità, visto che questa cosa SP la può certificare, dal momento che è un movimento composto da tre liste, due civiche e una lista politica di ProgReS Progetu Repùblica, che non hanno nessun collegamento politico, economico, clientelare, amministrativo e culturale con i partiti che hanno sede “in continente”, a Roma, a Genova, ad Arcore, a Firenze….
SP nasce e opera in Sardegna per i Sardi e di basa su un concetto meraviglioso, che è quello della responsabilità. I sardi devono essere responsabili del loro futuro, delle loro scelte, perché il futuro di questa terra è stato troppe volte delegato a decisioni che in questa terra non hanno né nascita né fondamento né logica. E il risultato è quello che vediamo. Un’isola che dovrebbe campare comodamente delle sue risorse e dei suoi cervelli e che dovrebbe, grazie alla sua posizione essere al centro di importanti scambi economici e culturali, si trova a battagliare con gli enormi problemi di un comparto industriale che non ha mai funzionato, con un’economia basata sul supporto pubblico, con un sistema turistico e un sistema dei trasporti che esistono solo sulla carta. Sarebbe molto lungo elencare questi problemi, tra l’altro ben noti. Un cambio di orizzonte, perché ci hanno fatto credere che siamo la periferia, mentre noi siamo al centro. Da sempre. Al centro del Mediterraneo, al centro della storia. La nostra Storia che non conosciamo abbastanza; la Sardegna ha tasso di abbandono scolastico scandaloso (25% Sardegna, 17,6 %media Italia, 12,7% media UE) perché in tutti questi anni il problema della scuola, della cultura e delle tematiche ad esso collegate, come ad esempio la tutela e la valorizzazione delle lingue della Sardegna, è stato trattato con superficialità e avarizia di risorse, quando avrebbe dovuto essere la prima voce di spesa insieme alla sanità. Salute e istruzione, stare bene e vivere bene.
Sardegna Possibile si propone di affrontare tutto questo da un’ottica nuova, slegata da centrodestra e centrosinistra. L’ottica della non-dipendenza, della libertà e della responsabilità di scegliere autonomamente il nostro destino senza chiedere ad altri nel rispetto della legge. Si dirà: e lo Statuto Speciale della Regione Autonoma della Sardegna? Si tratta di uno statuto che da indipendentista considero superato e che definisce in maniera limitante le prerogative della Sardegna rispetto allo Stato Italiano. Esso tuttavia contiene una grande quantità di cose chei la politica autonomista, da destra a sinistra, passando per l’ondivago Psd’Az, non ha mai voluto applicare. Noi quei punti, a partire dall’agenzia sarda delle entrate li applicheremo, inesorabilmente. E’ il momento di capovolgere il punto di vista, è il momento di tornare al centro delle nostre stesse decisioni, è il momento di fare la rivoluzione di Sardegna Possibile.
Sono Gavino Balata e sono qui per reclutarvi.
* Candidato consigliere regionale con Sardegna Possibile
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