Pierpaola Pisanu
13 dicembre 2005
Alghero rischia i fondi per la stazione di compostaggio Intanto a Maria Pia "spunta" un autentico cimitero di palme
L’impianto che si vorrebbe attivare nella zona industriale di San Marco risolverebbe non solo il problema di dove gettare i residui della potatura dei parchi cittadini, ne garantirebbe un riciclo attraverso la lavorazione da cui si ottiene il compost, un terriccio da utilizzare come fertilizzante in agricoltura

ALGHERO - Sorge ai lati del campo di calcio di Maria Pia, un autentico cimitero di palme e di residui di ripulitura del verde urbano. Rifiuti che non potendo essere conferiti in discarica insieme agli altri, sono stati stoccati lungo questo terreno. Sono tutti scarti derivanti dalle operazioni di sfoltimento delle alberate cittadine e in particolare si trovano accatastati, resti di palme. I cumuli in alcuni punti hanno raggiunto altezze elevate, tanto da superare il muro di recinzione che separa il campo sportivo dal confinante viale Tore Burruni. Questo deposito “spontaneo” sorto a Maria Pia è la conseguenza derivante dalle difficoltà per lo smaltimento di questo genere di scarti, non assimilabili ai rifiuti solidi urbani, perciò da conferire con soluzioni differenti. Una di queste ipotetiche soluzioni che la giunta Tedde ha in tasca da parecchio tempo con tanto di copertura finanziaria è la stazione di compostaggio. L’impianto che si vorrebbe attivare nella zona industriale di San Marco risolverebbe non solo il problema di dove gettare i residui della potatura dei parchi cittadini, ne garantirebbe un riciclo attraverso la lavorazione da cui si ottiene il compost, un terriccio da utilizzare come fertilizzante in agricoltura. Per realizzare quest’opera sono stati destinati dalla regione Sardegna al comune di Alghero quasi tre milioni di euro. Una consistente cifra che la città rischia di perdere se entro il 31 dicembre non arriverà a Cagliari il progetto esecutivo approvato dall’assemblea civica. I consiglieri comunali hanno avuto modo di approfondire l’argomento e attraverso sopralluoghi agli impianti di Innsbruck, Maccarese e Lodi, ne hanno visionato con i loro occhi il funzionamento. Eppure nessuno ha fretta di approvare il progetto. Sembra caduto nel vuoto l’appello fatto in commissione ambiente il 25 ottobre scorso, dall’assessore all’ecologia Francesco Carboni affinchè si dia un colpo di acceleratore a questa pratica, se non si vuole rischiare che la regione si riprenda i finanziamenti.
Nella foto la discarica a Maria Pia
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