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M. P. 4 maggio 2014
Folla di fedeli accompagna i Martiri a Balai
La processione ieri sera ha accompagnato i simulacri dei Protomartiri Turritani Gavino, Proto e Gianuario. Comincia così ufficialmente la “Festha Manna” della comunità turritana
Folla di fedeli accompagna i Martiri a Balai

PORTO TORRES - La processione ieri sera ha accompagnato i simulacri dei Protomartiri Turritani Gavino, Proto e Gianuario. Comincia così ufficialmente la “Festha Manna” della comunità turritana. Dopo la messa delle 18 nella Basilica di San Gavino, celebrata da don Mario Tanca, le statue lignee dei Santi Martiri sono state portate a spalle dai fedeli fino alla chiesetta di Balai vicino. Una folla di devoti ha seguito in religioso silenzio il corteo, scandito dalle preghiere del parroco e dalle note musicali della banda, che ha percorso tutta via Balai fino ad arrivare nel piccolo tempio paleocristiano dove le statue sono state deposte in quella che per otto secoli è stata la prima sepoltura dei resti mortali dei tre martiri.

Da oggi, fino all’8 giugno, giorno della Pentecoste, all’interno della chiesetta verranno celebrate due messe: si comincia con quella delle 7, e si chiude con la messa delle 17,30 preceduta dalla recita del Rosario. La tradizione è quella di visitare ogni giorno i tre Martiri che rappresentano la vera identità di una città in cui la fede verso i santi è ancora molto forte, dimostrata dalla grande partecipazione della gente alla processione, un evento di grande valore religioso e storico, a cui hanno partecipato anche i gruppi in costume delle associazioni Intragnas e Etnos.

La storia del martire turritano Gavino, legata inseparabilmente a quella degli altri due Santi ai quali è sempre accompagnato, Proto sacerdote e Gianuario diacono, è narrata in due racconti di epoca medievale. La prima, risalente al XII secolo, è inserita nel più ampio racconto "Leggenda di San saturnino", nella quale si trovano le narrazioni dei martiri sardi. Scritta a Cagliari da un monaco vittorino, espone in modo principale la passione dei tre Santi. Ben diversa la seconda passio, la cui redazione è collocata dagli studiosi alla metà dell’XIII secolo in cui prevale la figura del soldato Gavino.



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