Sergio Ortu
14 gennaio 2006
Capo Caccia: polemiche sull'illuminazione
La forte suggestione che ha suscitato l’illuminazione della strada di accesso al faro sul promontorio di Capo Caccia, è oggetto di una serie di legittime osservazioni da parte di una coppia di giovani architetti della penisola recentemente trasferitisi in città

ALGHERO - La forte suggestione che ha suscitato l’illuminazione della strada di accesso al faro sul promontorio di Capo Caccia, è oggetto di una serie di legittime osservazioni da parte di una coppia di giovani architetti della penisola recentemente trasferitisi in città. Amanti della Riviera del Corallo conosciuta in una vacanza estiva, hanno deciso di costruire fissa dimora. E da turisti e ora cittadini si sentono in dovere di esprimere alcune perplessità in merito all’illuminazione installata sul promontorio di Capo Caccia. «Ma siamo proprio convinti-sostengono i professionisti che per ragioni di opportunità preferiscono rimanere anonimi- che tutta quella luce faccia bene a quell’angolo meraviglioso della costa algherese?» Se da un lato sono stati in molti a rimanere ammaliati da quella linea luminosa visibile dalla città, ma anche dalla strada di Bosa bisognerebbe soffermarsi sulla reale utilità. «Si è vero-proseguono gli architetti-avere illuminata la strada che porta al faro offre maggiori opportunità di sicurezza per il personale del servizio fari che vi transita, ma si è notato quanto disturba alla luce principale per la navigazione?. Prima si apprezzava quel raggio di luce perché per qualche secondo faceva vedere lo scorcio di capo caccia per un attimo. Ora l’illuminazione fissa e sgargiante consente una visione permanente che veramente non si sa quanto possa essere utile alla navigazione. Fermo restando che se si è fatta vorrà dire che la capitaneria avrà dato parere positivo». Ma le considerazioni dei due architetti vanno oltre e interessano anche la sfera ambientale. «In quel promontorio come è noto- precisano- nidificano specie di uccelli tra cui i famosi grifoni e altra fauna di notevole interesse, sarebbe utile chiedere anche un parere agli ornitologi dell’Università di Sassari se ciò può creare dei disturbi». E dopo toccata la sfera ambientale i giovani architetti richiamano le nuove e vigenti normative sull’inquinamento da eccesso di illuminazione notturna. «Le vigenti norme-concludono-parlano di impianti di illuminazione che non sparino luce verso l’alto ma solo verso terra per favorire la visione lo spettacolo naturale di stelle e luna». Va bene dunque illuminare la strada ma lo si poteva fare anche con faretti che sparavano luce solo sulla stradina e non fari di quelle dimensioni. Sicurezza, disturbo ambientale ed emozioni notturne le tre considerazioni sulla nuova illuminazione notturna dei due architetti che comunque riconoscono la suggestione alla vista, ma forse rappresenta l’ennesimo attacco antropico su uno dei pochi angoli della Riviera che anche se tutelati hanno perso la pace.
Nella foto l´illuminazione a Capo Caccia
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