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Carmelo Spada
WWF Alghero 21 agosto 2003
Incendi: “Il WWF propone una taglia regionale contro i piromani”
L´incendio devastante che ha distrutto decine di ettari di macchia mediterranea e bosco sulla Scala Piccada nei comuni di Alghero e Villanova M.Leone pone in evidenza tutta la drammaticità della situazione degli incendi estivi che riguarda l´intero territorio della nostra Isola
Incendi: “Il WWF propone una taglia regionale contro i piromani”

Per cercare di frenare questa escalation il WWF propone una taglia regionale contro i piromani.
Una taglia per cercare di arrivare ai colpevoli dei disastri ambientali perpetrati ai danni della Sardegna. Una proposta, quella del WWF, che intende segnalare uno degli strumenti possibili da utilizzare nella guerra contro il fuoco. Infatti, l´impunità di esecutori e mandanti costituisce l´anello debole che va ad incidere sull´assenza di deterrenti efficaci. E´ evidente che fino a quando non si riuscirà ad individuare i responsabili dei roghi e conseguentemente applicare loro pene severissime, risulterà assai difficile ottenere un ridimensionamento del fenomeno. Occorre dunque contare su chiunque possa dare informazioni utili alle indagini. Ma l´invito a farsi promotori di una capillare azione di vigilanza rimane rivolto all´intera popolazione sarda. Appare, infatti, innegabile la presenza di "mani nostrane" dietro le fiamme che devastano il nostro patrimonio naturale mettendo in pericolo anche la vita umana di tanti cittadini e forze dell´ordine che si prodigano nell´opera di spegnimento. Altro elemento davvero sconfortante è la non applicazione della legge quadro contro gli incendi boschivi, n°353 del 2000, che prevede la mappatura delle aree bruciate di cui molte regioni e comuni non hanno tenuto conto. Non a caso, nei giorni scorsi, il Dipartimento della Protezione Civile, ha inviato a tutte le Regioni e a tutte le Prefetture una direttiva finalizzata a verificare il rispetto delle disposizioni di legge relative all´istituzione e aggiornamento, a cura dei Comuni, di un apposito catasto delle aree percorse dal fuoco. La legge 353 del 2000, infatti, dispone l´immodificabilità della destinazione dei suoli per un periodo di almeno 15 anni, il vincolo di inedificabilità per 10 anni, il divieto per cinque anni di procedere al rimboschimento con finanziamenti pubblici e, infine, nelle zone interessate da incendi per dieci anni sono vietati il pascolo e la caccia. Inoltre, esperienze positive si registrano in Calabria nel Parco naturale dell´Aspromonte dove delle aree boscate vengono affidate a cooperative di giovani col compito di vigilanza. I compensi per questo lavoro verranno calcolati, alla fine della stagione estiva, sulla base degli ettari di bosco affidati non percorsi dal fuoco. Con questa politica nel volgere di 2 anni la superficie dei terreni percorsi dal fuoco e scesa da 1000 a 180 ha. E´ chiaro che non esistono soluzioni miracolistiche per un fenomeno complesso e criminoso come quello degli incendi estivi. Tutti dobbiamo impegnarci per preservare il nostro patrimonio ambientale: ognuno deve fare la propria parte e le Istituzioni, innanzitutto, devono ottemperare alle leggi vigenti.
Nello specifico del devastante incendio di questi giorni sulla Scala Piccada è opportuno fare alcune considerazioni e previsioni, senza allarmismi ma sulla base dell´esperienza.
Nell´estate del 1992 sulla Scala Piccada un altro devastante incendio interesso l´area, eliminando la copertura vegetale. Il terreno percorso dal fuoco, con la scomparsa della vegetazione, non è in grado di trattenere l´acqua piovana che si riversa a valle. Nell´ottobre dello stesso anno un nubifragio causò l´allagamento di una parte della zona sud della città. I canali e le cunette di scolo non furono sufficienti per contenere l´enorme massa d´acqua che scendeva da Villanova e gli stessi canali non funzionarono perché ostruiti o ricolmi di rifiuti. Per scongiurare eventi analoghi venne realizzato un canale di guardia della zona Sud (che comportò l´abbattimento di 500 ulivi) che si ricollega al rio Calabona. E´ legittimo chiedere che venga ispezionato tale canale di guardia per verificare lo stato di efficienza in caso di precipitazione consistenti come avvenne nell´autunno del 1992. In questo senso è importante segnalare che la foce del rio Calabona è, attualmente, in parte ostruita dalle macerie relative ai lavori per la costruzione del nuovo ponte di Calabona. Lavori conclusi nel marzo del 2001 e di cui si attende il ripristino dello stato dei luoghi.



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