A.B.
19 luglio 2014
Softball: Nuoro guarda avanti
Il manager cubano del Nuoro Kleyvert Rodriguez Cueto traccia un bilancio della stagione nuorese e sogna in grande per il futuro del softball locale

NUORO - Stagione amara quella della Nuoro Softball Banco di Sardegna, appena mitigata la delusione dalla volontà di investire sulle atlete locali, che fanno ben sperare. Ma per vedere risultati concreti, sarà necessaria qualche stagione ed il supporto, anche economico, per creare un roster competitivo, occasioni di gioco di un certo livello, poche e selezionatissime straniere che facciano la differenza. Le ambizioni, unite alla professionalità, fanno nascere sogni e progetti finalizzati a grandi risultati. Incontriamo il manager cubano della Nuoro Softball Kleyvert Rodriguez Cueto, che traccia un bilancio della stagione nuorese e sogna in grande per il futuro del softball locale.
Nella semifinale di Coppa Italia a Bollate, Nuoro ha rivelato tutti i limiti dimostrati durante la stagione. Cosa salvi delle scelte fatte e cosa vorresti decisamente cambiare?
«Ci siamo difesi finchè abbiamo potuto, abbiamo passato la prima fase lottando, lottando davvero, con squadre del nostro stesso livello. Nella seconda fase, è arrivato il Bollate, una squadra con una tradizione nel softball tremenda, con giocatrici giovanissime come le nostre, ma con la differenza che ognuna di loro ha forse cento o più partite giocate rispetto alle nostre. Abbiamo trovato anche una Greta Cecchetti in un grande momento nella sua carriera, ormai è diventata la migliore lanciatrice italiana, credo non ci siano dubbi su questo. In difesa, non abbiamo fatto bene e l'attacco è stato assente totalmente in entrambe le gare: solo sei valide in quattordici innings. Abbiamo attaccato solo in un inning nel doppio incontro. In pedana di lancio sapevamo bene che sarebbe stato difficile, dovevamo giocare con Paola Cavallo unica lanciatrice esperta di ruolo, dal momento che Kori Waugh non si è resa disponibile. Così, ho messo in campo Muscau e Corda, che a mio parere hanno fatto il meglio possibile, quindi ho inventato la strategia di usare Cavallo nella prima gara sempre che la partita fosse sullo 0-0. Ma dopo aver subito i primi punti, ho pensato di risparmiare Cavallo per “gara2”, visto che la Cecchetti aveva già fatto nei primi due inning sei kappa su sei eliminazioni possibili. Nella seconda partita, Cavallo poteva per regolamento lanciare soltanto cinque inning e due eliminazioni, quindi ho dovuto gestire tra Paola Cavallo e Antonella Muscau la gara, facendo tanti cambi, cambiando la difesa tanto in esterno come all'interno. La gara è stata bella e tiratissima, ma in attacco eravamo inesistenti, la Cecchetti era insuperabile, abbiamo tentato di metterla in difficoltà, ma senza riuscirci».
La società ha investito sulle atlete locali: hai visto dei progressi?
«Investire sulle atlete locali è stata veramente una bella cosa, ma è un peccato che le ragazze del posto a volte non siano in grado di valutare tutto quello che sta facendo la società. Secondo me, possono migliorare ancora di più, a condizione che l'impegno sia più costante. Quest'anno, non abbiamo intenzioni di fermarci, la preparazione invernale sarà dura, ma è l'unico modo per arrivare pronti per l'inizio di campionato».
Arrivi dalla grande tradizione del baseball/softball di Cuba: cosa si dovrebbe fare per essere davvero competitivi in Sardegna?
«E' una bellissima domanda! Io progetterei una scuola con i migliori talenti della regione nelle categorie “Cadette” e “Juniores”, prenderei altri tre tecnici di buon livello, uno specializzato in lancio, uno in tattica alla difesa e un altro in tattica in attacco. State certi che in un paio d'anni la Sardegna potrebbe diventare una straordinaria realtà, forse la migliore regione italiana nel softball . Ma per arrivare ad una scuola del genere, si devono fare delle selezioni, cercare i veri talenti e, soprattutto, trovare le risorse economiche per supportare un progetto così ambizioso, ma che col tempo può dare al softball sardo (e anche al baseball) soddisfazioni di altissimo livello agonistico».
Del roster 2014, chi vorresti confermare in una futura tua squadra?
«Per il prossimo anno del roster attuale escluderei solo le due straniere. Paola Cavallo e Ambra Collina ormai sono nuoresi di adozione, tutte le altre quattordici sono sarde e io le voglio in rosa. Ma se ci sono altre atlete sarde di qualità le prenderei subito ugualmente, perchè noi siamo la massima espressione del softball sardo in Italia, quindi, con noi deve giocare il meglio della Sardegna».
Un'ultima domanda: cosa ne pensi dell'esclusione di Paola Cavallo dalle convocazioni al Mondiale: non pensi sia una grande ingiustizia?
«Ogni allenatore fa le sue scelte, io ho lavorato con Paola tutta la stagione ed anche in passato, l'avrei chiamata in Nazionale tutta la vita, perchè lanci come li ha lei non li hanno le altre che stanno convocando al Mondiale. Sarebbe stata utilissima all'Italia una come Cavallo. Una garanzia assoluta. Ma questa scelta non appartiene a me, ogni allenatore sa cosa è meglio o no per la sua squadra, il tempo darà ragione se è stata o no un'ingiustizia, però ripeto: se fossi stato io a scegliere il roster della Nazionale, Cavallo l'avrei portata al 100percento».
Nella foto: il manager cubano Kleyvert Rodriguez Cueto
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