A.B.
4 agosto 2014
Sopralluogo al poligono sulle rive del Lago Omodeo
Nel week end, i rappresentanti di ProgReS Progetu Repùblica de Sardigna hanno controllato la zona a ridosso del centro di Soddì

ORISTANO - Nel fine settimana, il consigliere provinciale di ProgReS Progetu Repùblica Sebastian Madau, il segretario nazionale Gianluca Collu Cecchini ed il responsabile della comunicazione di Aristanis Alberto Medda Costella, accompagnati dal sindaco di Soddì Francesco Medde, hanno compiuto un primo sopralluogo nei luoghi interessati dalle esercitazioni del “Caip” di Abbasanta nel poligono di tiro a ridosso del Lago Omodeo.
Ciò che è emerso dalla visita del sito è «la totale insensatezza della sua presenza, la piena percezione della sua inutilità in un'area importantissima sotto il profilo paesaggistico e storico: basti pensare che proprio a ridosso dell'area di tiro sono presenti i resti di una foresta pietrificata». Secondo ProgRes, si dovrebbe programmare uno sviluppo ben diverso per questo territorio, non di tipo militare, «ora che il suo potenziale sviluppo per l'attività turistica (legata alle escursioni a cavallo, al trekking, ai percorsi per mountain bike, agli sport acquatici) potrebbe offrire nuove opportunità economiche a tutti i paesi che si affacciano sulle rive del lago, ma che al momento non sono certo incentivate dalla presenza di questo poligono».
«Ci chiediamo se sia opportuno che la Sardegna continui a essere penalizzata con attività che non hanno nulla di compatibile con i modelli di sviluppo che le comunità sarde hanno deciso di darsi – si domandano i rappresentanti di ProgReS - visto che la nostra Isola è già gravata di suo da circa il 65percento delle servitù militari sul totale del territorio italiano che di fatto ci rendono il territorio più militarizzato d'Europa. Ci domandiamo, inoltre, come il Caip possa pensare di poter conciliare le sue attività con quelle attuali e future delle comunità interessate, che non possono programmare il loro avvenire, visto che la zona è soggetta a queste operazioni per numerosi mesi dell’anno. Un’area di addestramento che dista non più di un chilometro dal centro abitato di Soddì, con tutto ciò che ne consegue, provocando oltre ai disagi subiti dalla popolazione elencati sopra, anche le inconvenienze dettate dalle vibrazioni prodotte dalle esercitazioni in corso».
Stando a quanto dichiarato da Madau, Collu Cecchini e Medda Costella, sembrerebbe che, fino ad oggi, il Caip «non voglia rinunciare a cuor leggero a questo angolo di paradiso in riva al lago, e che prenderebbe in considerazione il suo smantellamento solamente qualora ritenga vi sia un progetto “serio” di valorizzazione dell’area. Tralasciando che questo genere di valutazioni non rientrano generalmente tra le materie di competenza della Polizia di Stato, perché, come è giusto che sia, la sua missione è riassumibile nel mantenimento dell’ordine pubblico e non nella valutazione degli investimenti turistici o dei piani per lo sviluppo del territorio». ProgReS ha annunciato che quello di sabato sia stato solo il primo di una serie di sopralluoghi ed incontri con le comunità coinvolte, che verrà portato avanti nelle prossime settimane, «in difesa dei beni collettivi e della Nazione Sarda».
Nella foto (di Marco Abis): un momento del sopralluogo
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