M. P.
8 agosto 2014
Porto Torres: approvata la Tari, l’opposizione abbandona l’aula
Il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza i tre documenti che determinano la misura delle tariffe Tari. L´opposizione per mozione d´ordine proposta dal consigliere Ledda, ha abbandonato l´aula

PORTO TORRES - Non c’è solo la Tasi ad alleggerire i portafogli dei contribuenti. La tassa sulla casa, infatti, costituisce solo una faccia della Iuc, l’imposta unica comunale introdotta con l’ultima legge di stabilità. L’altro lato è rappresentato dalla quasi gemella Tari, che è arrivata anche nel Comune di Porto Torres. Il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza i tre documenti che determinano la misura delle tariffe Tari (l’imposta sui rifiuti che sostituisce la Tares): il Piano finanziario, il regolamento che disciplina il nuovo tributo e la delibera sulle tariffe. Essendo la tassa che colpisce chi produce rifiuti, a essere soggetti al pagamento della Tari saranno proprietari, inquilini di residenze private, così come i titolari di imprese commerciali o industriali. Rispetto alle precedenti tasse, la Tari, che servirà a finanziare i costi della raccolta e dello smaltimento, è calcolata in base ai metri quadri dell’abitazione e al numero di persone che vi risiedono, secondo il principio “chi inquina paga” imposto dalle regole europee.
Le scelte della maggioranza non hanno trovato l’approvazione dell’opposizione che sul Regolamento e le tariffe ha presentato 5 emendamenti (primo firmatario Toni Chessa) che avevano come obiettivo quello di dare un po' di equità sociale alla manovra, prevedendo riduzioni per gli utenti assistiti dai servizi sociali e in condizioni di povertà estrema, e sgravi per le associazione di volontariato che senza scopo di lucro aiutano le persone in difficoltà. Tutti bocciati, compresi alcuni emendamenti che pur rispettando la volontà del legislatore che ha fissato il principio di chi meno rifiuti produce meno paga, prevedevano la riduzione del 30% del pagamento Tari per coloro che risiedono per più di 6 mesi all' anno all' estero, e che ovviamente non producono rifiuti. Un solo emendamento sulla riduzione del 30% per fabbricati rurali ad uso abitativo viene approvato all' unanimità, tutti gli altri sono stati respinti dal consiglio e dichiarati inammissibili dalla segretaria generale.
Duro l’intervento di Toni Chessa (Sel): «in conferenza di capigruppo ho dato la disponibilità a discutere gli emendamenti in commissione bilancio (convocata per oggi) per concertare il tutto assieme e dare risposte alle fasce più deboli della città. Questo per migliorare il regolamento Tari a favore della collettività ma la maggioranza non ha accolto la proposta ed ha preferito votare e bocciare gli emendamenti allo stesso modo di come aveva fatto con la Tasi salvo poi, dopo un mese e dopo aver fatto pagare i cittadini, essere andati nella direzione proposta dall' opposizione negli stessi emendamenti».
Sostanzialmente invariate le aliquote dell’ex Tarsu del 2013 anch’esse bocciate dall’opposizione, gli aumenti riguardano i nuclei familiari con più di 4 persone con alloggi di grande superficie. Il mantenimento delle stesse tariffe è stato reso possibile utilizzando un avanzo di bilancio di 600mila euro, per una spesa complessiva del servizio di 4milioni di euro. Critico Luciano Mura (Pd) che pur condividendo l’intervento, questo non garantirebbe il mantenimento dell’abbattimento delle tariffe per il prossimo anno. «Troppo elevato il costo del servizio di raccolta – sostiene Giuseppe Borgacci (gruppo misto maggioranza) si dovrebbe cercare un sistema per abbattere la spesa relativa alla raccolta rifiuti». I costi sui rifiuti solidi urbani sono pari alla spesa sostenuta per garantire i servizi socio-assistenziali. «Quando riusciamo ad abbattere la pressione fiscale dobbiamo solo essere fieri del risultato raggiunto», sottolinea Pietro Madeddu (Psd’Az).
Ma l’opposizione non ci sta e precisa come non si sia tenuto conto della difficile e drammatica situazione in cui versa la città, «ci saremo aspettati un minimo di buon senso e maggiore attenzione al settore sociale e produttivo del nostro paese, e maggiore considerazione degli emendamenti proposti», dichiara Massimiliano Ledda (Pd). A questo punto vista la volontà della maggioranza di non collaborare con tutto il consiglio approvando da soli tutti i punti all' ordine del giorno «in tipico atteggiamento di campagna elettorale per i propri interessi», precisa Chessa, l' opposizione ha accolto la proposta del consigliere Ledda del Pd, fatta per mozione d' ordine, di abbandonare per protesta i lavori del consiglio. Intanto per lunedì 11 agosto si riunisce il consiglio comunale per l'approvazione del bilancio di previsione 2014.
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