D.C.
27 novembre 2014
Scorie radioattive: Fi ad Alghero dice no
Presentata dal gruppo consiliare di Forza Italia del Comune di Alghero una mozione in Consiglio, per impegnare il sindaco ad approfondire la possibilità che la Sardegna sia la regione scelta come sito di stoccaggio di scorie radiottive

ALGHERO – I consiglieri di Forza Italia del Comune di Alghero, Maurizio Pirisi, Michele Pais e Nunzio Camerada hanno presentato una mozione in Consiglio comunale, con l’intento di impegnare il sindaco di Alghero Mario Bruno ad approfondire in Regione la questione sulla possibilità che la Sardegna venga scelta come sito di stoccaggio di scorie radioattive. Ad allarmarli, il contenuto delle dichiarazioni dell’amministratore delegato della Sogin, Riccardo Casale, il quale pare consegnerà entro gennaio all’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ed ai Ministeri competenti il documento in cui saranno indicate le aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito unico nazionale delle scorie nucleari, fra le quali, con molta probabilità, sarà ricompressa la Sardegna.
L’Ispra infatti ha da poco individuato nell’isola criteri idonei per la localizzazione dell’impianto e dovrà decidere entro agosto 2015 in quale regione italiana realizzarlo. Data tra l’altro entro la quale dovranno pervenire alla Sogin e al Ministero delle Sviluppo Economico le obbiezioni da parte delle regioni. Viste dunque le alte probabilità che il luogo scelto sia proprio quello della Sardegna e considerati nell’eventualità gli alti rischi che correrebbero i sardi sotto il profilo della salute, come dimostra l’aumento del tasso di mortalità precoce e delle patologie tumorali nei territori in cui vengono stoccati rifiuti industriali e nucleari, il gruppo consiliare di Forza Italia ha sentito la necessità di mettere in guardia sulla questione il Sindaco di Alghero. A questi in particolar modo chiede di intervenire prontamente presso il Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru per sapere effettivamente se l’isola sia la prima candidata ad ospitare il deposito e per conoscere quali siano le iniziative e le azioni che l’Amministrazione Regionale porrà in essere «per scongiurare la trasformazione della Sardegna in una discarica di materiali radioattivi, nel caso in cui la scelta di realizzare il deposito unico nazionale di scorie nucleari ricada malauguratamente sulla Sardegna».
«Una decisione del genere – hanno poi commentato i firmatari della mozione - sarebbe un ulteriore schiaffo ai Sardi, che hanno pagato e continuano a pagare un prezzo troppo alto ad uno Stato che continua a destinare ancora oggi ampie porzioni del nostro territorio regionale ad esperimenti ed addestramenti militari, impiegando armi e sostanze inquinanti ed altamente nocive per la salute umana. Per non parlare poi dell’impatto negativo che si avrebbe sotto il profilo dell’attrattività turistica della Sardegna, percepita, per le sue bellezze e la sua genuinità, come terra incontaminata ed ecologicamente intonsa». Il popolo sardo tra l’altro, in un referendum consultivo proposto nel 2011, aveva evidenziato una chiarissima indisponibilità alla realizzazione di centrali nucleari o depositi per scorie nel proprio territorio. In quella occasione infatti si recarono alle urne circa 900 mila sardi, pari a quasi il 60 per cento del corpo elettorale, che con il 97,8 percento dei voti espressero la propria netta contrarietà. Installare comunque gli impianti allora «significherebbe – dichiarano infine – esercitare un ulteriore imperio sui sardi, che vedrebbero ancora una volta mortificata una libera e democratica espressione popolare».
Nella foto: Maurizio Pirisi
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