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A.B. 7 marzo 2015
Consorzi Fidi: pronto un nuovo sistema
Il nuovo sistema sarebbe utile a rendere più competitive le imprese sarde. Allo studio, Fondo unico, Osservatorio e Fondo di stabilizzazione
Consorzi Fidi: pronto un nuovo sistema

CAGLIARI - Una riforma del finanziamento pubblico dei Consorzi Fidi per rafforzare le imprese sarde e renderle più competitive sul mercato: quindi, razionalizzare il sistema Confidi, modernizzarlo e renderlo più efficiente per garantire e migliorare l'accesso al credito delle medie, piccole e micro imprese sarde e dei liberi professionisti. Allo stesso tempo, garantire ai Confidi un adeguato supporto regionale, rafforzare i meccanismi virtuosi di impiego delle risorse pubbliche e regolarizzare l'erogazione dei contributi pubblici a favore del sistema.

Sono questi gli obiettivi della Giunta regionale, da raggiungere attraverso un percorso iniziato dalla costituzione del Fondo Unico da 5milioni di euro approvato con la manovra finanziaria, seguito da un disegno di legge di riordino dell'intervento pubblico nel settore dei Confidi (attualmente sono una ventina) che sarà approvato dalla Giunta entro marzo per poi passare in Consiglio. «Vogliamo far partire il nuovo sistema entro giugno - dichiara l'assessore regionale della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci incontrando i presidenti dei Confidi insieme agli assessori del Lavoro Virginia Mura e dell'Artigianato Francesco Morandi per condividere il disegno di legge - Abbiamo intrapreso già dallo scorso anno un processo di razionalizzazione del sistema dei Confidi, perché un sistema sano vuol dire imprese che possono operare meglio sul mercato e questo è importante soprattutto in un momento di crisi come questo».

Il fondo unico sostituirà i precedenti, tre, collocati negli assessorati del Lavoro, dell'Artigianato e Commercio e dell'Industria. «Dal Fondo Unico non si torna indietro, perché in questo modo stiamo dando maggiori garanzie alle imprese stesse - assicura il vicepresidente della Regione – Poi, da parte nostra c'è la massima apertura a cercare soluzioni che non penalizzino nessuno. Abbiamo il tempo che ci serve, prendiamocelo per condividere il percorso con tutte le associazioni». Il disegno di legge della Giunta prevede anche l'istituzione di un Osservatorio che servirà a monitorare e valutare il funzionamento del sistema. La legge di riordino sarà approvata in Giunta entro marzo e passerà poi all'esame del Consiglio Regionale: obbiettivo finale, far partire la riforma entro giugno. «Presenteremo un disegno di legge che oggi siamo qui per discutere con tutti i Confidi e alla fine di questo processo legislativo che coinvolgerà pienamente il Consiglio regionale ci aspettiamo un sistema del credito più efficace, più sano, più forte, più mutualistico anche nei rapporti tra i consorzi stessi, che dia quindi anche più garanzie alle nostre imprese», conclude l'assessore Paci.

«Questa riforma è molto importante e sicuramente ha un suo punto di forza nel metodo di condivisione che si sta portando avanti con Assessorati e Confidi stessi - sottolinea l'assessore Mura - Una riforma del settore è necessaria, infatti una delle prime difficoltà che ho trovato è stata l'impossibilità di dare risposte a Confidi perché eravamo bloccati dal patto di stabilità. Ora molti passi in avanti sono stati fatti, ne dobbiamo ancora fare, ma questo percorso di sicuro rafforzerà le nostre imprese sul nostro territorio». L'assessore Morandi assicura che «le specificità del settore artigiano saranno tenute nel debito conto nelle proposte di riordino del settore - ma precisa che - anche per i Confidi dell'Artigianato, più piccoli e frammentati, è importante essere inseriti in un sistema. Si tratta dunque di capire come dare risposte a un settore che vive una realtà difficile».

Nella foto: l'assessore regionale Raffaele Paci
18:26
Abbiamo più volte spiegato con chiarezza che per difendere la Sardegna dagli effetti negativi dell’autonomia differenziata bisogna attivare e modernizzare le norme di attuazione dello Statuto speciale, l’unico strumento in grado di rendere realmente operativo il principio di insularità inserito in Costituzione e di colmare il gap che la nostra Regione paga da decenni



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