Valerio Zoccheddu
21 marzo 2015
L'opinione di Valerio Zoccheddu
Per le Ferrovie dello Stato la Sardegna non esiste
La Tavola Rotonda organizzata dalla Cisl Trasporti lo scorso 3 febbraio, con la partecipazione del responsabile nazionale del trasporto regionale di Trenitalia ingegner Iacono e l’assessore ai trasporti Massimo Deiana, aveva illuso i sardi che avrebbero potuto provare l’ebbrezza dei cittadini italiani di viaggiare su treni comodi e veloci. Il contratto di servizio, che in quella occasione veniva annunciato, sarebbe stato sottoscritto nel giro di qualche settimana e avrebbe garantito qualità e quantità del servizio di trasporto ferroviario in Sardegna, non ci risulta sarà sottoscritto, almeno nei termini di durata (nove anni) auspicato da Trenitalia, per la ritrosia, per non dire il totale disinteresse, dell’azienda delle Ferrovie dello Stato a garantire gli investimenti e i servizi giustamente pretesi dalla Sardegna. Nel frattempo, al fine di razionalizzare la spesa, l’assessore ha soppresso tutti i servizi di autobus in sovrapposizione con il treno, ma in cambio non ha ricevuto da Trenitalia alcun miglioramento del servizio, soprattutto nella tratta da Cagliari a Sassari, che continua ad avere pesantissimi ritardi rispetto ad un orario medio di percorrenza inaccettabile che supera abbondantemente le tre ore.
Se ciò non bastasse a dimostrare quanto poco interesse dedicano le Ferrovie dello Stato alla Sardegna, che nel mandato assegnatogli dallo Stato pensavamo avesse anche il trasporto ferroviario nell’Isola, oltre al ridicolo budget di 30milioni assegnato a Rfi per il miglioramento dei binari (dei 100milioni annunciati dal Parlamento non risulta esserci alcuna traccia), abbiamo ricevuto notizia “riservata” che Trenitalia ha stabilito il budget per le assunzioni 2015 pari a 115 addetti: Lombardia venti, Veneto ventiquattro, Emilia Romagna cinque, Toscana dieci, Marche uno, Umbria cinque, Lazio venti, Campania ventisei, Puglia quattro. Il totale per nuove assunzioni è 115 unità.
La Sardegna, nonostante abbia da anni una carenza di addetti alla manutenzione di almeno trenta addetti, che costringe Trenitalia a sopprimere i treni o a farli viaggiare spesso in condizioni indecorose e ad affidare gran parte del lavoro a ditte esterne, con scadimento della qualità del lavoro, e nonostante l’impegno assunto dall’ingegner Iacono, non ha previsto neanche un’assunzione. E’ una vergogna!! Ci aspettiamo una dura e pronta reazione dell’assessore, che dovrebbe valutare se veramente Trenitalia è interessata e a quali condizioni a svolgere il servizio ferroviario in Sardegna. Altrimenti è il caso di ragionare se ci sono le condizioni per trovare soluzioni alternative che garantiscano un pieno e autonomo governo del servizio ferroviario che, non dimentichiamolo, la Sardegna paga profumatamente spendendo oltre 40milioni all’anno per Trenitalia, 20milioni per investimenti gentilmente concessi a Rfi e 80milioni per i supertreni affidati a Trenitalia.
* segretario della Fit Cisl Sardegna
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