Mariangela Pala
3 aprile 2015
Porto Torres, Mura (Pd): no al deposito scorie nucleari
Ad unirsi alla presa di posizione dei consiglieri regionali del Pd contro il deposito di scorie nucleari in Sardegna anche Luciano Mura, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra e sovranista

PORTO TORRES - Tutta la maggioranza di centrosinistra presente in consiglio Regionale mercoledì scorso ha presentato una mozione, primo firmatario Pietro Cocco, con la quale impegna il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru e l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano a porre in essere tutte le azioni che verranno ritenute opportune e necessarie per evitare che la Sardegna venga individuata quale sede idonea ad ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi, per evitare gli effetti negativi che si potrebbero ripercuotere sulla già grave situazione di crisi in cui versa l’isola e i potenziali effetti sulla salute delle persone.
Ad unirsi alla presa di posizione dei consiglieri regionali del Partito Democratico, anche il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra e sovranista, Luciano Mura: « In queste ore è necessario far sentire la voce di tutta la Sardegna e sostenere il Presidente nel confronto con lo stato per evitare che si possa anche solo ipotizzare l’installazione di un deposito di scorie nucleari in Sardegna». «Sono fermamente convinto - aggiunge Mura - che la comunità di Porto Torres non permetterà mai che all’interno del suo porto e sul suo territorio possano transitare materiali o scorie nucleari e non solo per i pericoli legati al trasporto dei materiali radioattivi via mare ma perché questo rappresenterebbe un’ipoteca a qualunque ipotesi di sviluppo sostenibile del nostro territorio».
Nella mozione presentata dal centrosinistra viene ricordato che in occasione del Referendum consultivo regionale svoltosi il 15 e il 16 maggio 2011 recante il seguente quesito: “Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti”, la popolazione sarda con 848.634 “Si” corrispondenti al 97,13 % dei votanti, affermò la ferma volontà di non volere nel proprio territorio installazioni di questo tipo.
Un ulteriore punto di forza per rivendicare le ragioni contro il possibile inserimento della Sardegna nella Carta nazionale delle Aree potenzialmente idonee (Cnapi) alla localizzazione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, sulla base dello studio effettuato dalla Sogin SpA e consegnato all’Ispra il 2 gennaio 2015, il quale dopo la verifica di coerenza del documento lo trasmette al Ministero dello Sviluppo Economico che entro i successivi 30 giorni darà il proprio nulla-osta per la pubblicazione della Cnapi.
La Sardegna avrebbe già dato fin troppo e con lei anche la gente. «Occorre far rispettare la scelta fatta dai sardi e delle comunità locali nel maggio 2011. E’ impensabile che la nostra terra, già gravemente colpita dalla situazione di crisi economica , - sostiene Mura - penalizzata dalla difficoltà nei trasporti, con compromissioni di tipo ambientale lasciate che attendono ancora di trovare risoluzione, debba ulteriormente pagare il prezzo in termini di servitù, di sicurezza e di immagine a causa di una scelta che se venisse confermata apparirebbe scellerata».
La mozione di tutto il centrosinistra a cui si unisce Luciano Mura arriva dopo le dichiarazioni pronunciate dallo stesso Assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Spano che ha manifestato l’assoluta contrarietà della Regione Sardegna a qualunque ipotesi di installazione del Deposito nazionale di rifiuti radioattivi nel proprio territorio. Inoltre anche l’Anci Sardegna all’unanimità ha deliberato il “No” ad ogni ipotesi di dislocazione e deposito di materiale nucleare nell’isola.
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