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S.A. 21 maggio 2015
«Bonifiche La Maddalena da finanziare con fondi Budelli»
L´approvazione da parte della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati di una risoluzione, presentata da Giovanna Sanna (Pd), con la quale si impegna il Governo a valutare l´adozione di un apposito provvedimento normativo per riassegnare agli interventi di bonifica della zona di mare antistante l’ex arsenale militare della Maddalena i 3 milioni di euro stanziati nel 2013 per l’esercizio del diritto di prelazione da parte dell’Ente Parco della Maddalena per l´acquisto dell´isola di Budelli
«Bonifiche La Maddalena da finanziare con fondi Budelli»

LA MADDALENA - La Commissione Ambiente di Montecitorio ha approvato la risoluzione presentata da Giovanna Sanna (Pd, prima firmataria) su “Interventi di bonifica della zona di mare antistante l’ex Arsenale militare di La Maddalena”. In particolare, «si impegna il Governo a valutare la possibilità di adottare apposito provvedimento normativo per riassegnare in spesa per interventi di bonifica della zona di mare antistante l’ex arsenale militare della Maddalena la somma di 3 milioni di euro stanziati con il comma 115, della legge n. 147, del 2013». La Legge di Stabilità per il 2014 aveva destinato la cifra all’esercizio del diritto di prelazione da parte dell’Ente Parco della Maddalena per l'acquisto dell'isola di Budelli.

Lo scorso 14 aprile il Consiglio di Stato ha però annullato la prelazione da parte dello Stato dell’isola di Budelli, perla dell’arcipelago della Maddalena, e stabilito che il proprietario non è l'Ente Parco ma il magnate neozelandese Michael Harte che si era aggiudicato l’isola all’asta con cui due anni fa si era conclusa la procedura fallimentare della società immobiliare svizzera che fino a quel momento era stata la proprietaria. Secondo il Consiglio di Stato Budelli era proprietà privata ben prima dell'istituzione del Parco della Maddalena tant’è che nel 1984 il prefetto di Sassari autorizzò il proprietario ad alienare a una società privata "l'intera isola di Budelli". Per l’esercizio della prelazione il comma 115 della Legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014) aveva autorizzato la spesa di 3 milioni di euro nel 2014. E adesso? «Appare quanto mai opportuno che la tormentata vicenda dell’isola di Budelli, che aveva alimentato già tanti dubbi anche tra gli stessi movimenti ambientalisti e dello stesso Comune della Maddalena trovi ora un rimedio a quello che rischia di riconfigurarsi come un vero e proprio spreco di denaro pubblico, considerato che comunque l’isola è rigidamente protetta dai vincoli ambientali imposti anche alla proprietà privata», si legge nella risoluzione.

Il 29 ottobre 2013 Regione Sardegna, Comune de La Maddalena e Ministero dell’Ambiente hanno siglato un protocollo di intesa finalizzato ad assicurare il completamento delle opere di bonifica della zona di mare davanti all’ex Arsenale militare. «Il Governo – spiega Giovanna Sanna – dovrà destinare i tre milioni di euro stanziati con la legge di stabilità del 2014 al completamento degli interventi di bonifica della zona di mare antistante l’ex Arsenale militare». Per fare questo è però necessario un provvedimento ad hoc: occorre infatti riallocare le risorse che nel frattempo, non essendo state spese per le finalità previste, sono rientrate nelle competenze del Ministero delle Finanze. Già in sede di discussione in Commissione Ambiente della legge di stabilità del 2014 era stato proposto di destinare i tre milioni di euro ad «un apposito fondo da istituire presso il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare e ripartiti per il 50 per cento per l'attività di bonifica dei fondali marini dell'isola della Maddalena e il restante 50 per cento tra le aree protette». Quell’emendamento, presentato dalla stessa Giovanna Sanna, fu bocciato.

«L’Isola di Budelli, come quasi tutte le Isolette dell’arcipelago della Maddalena e di altre zone della Sardegna (tra cui Spargi, Razzi, Santa Maria, Serpentara, Mal di Ventre, ecc.) sono da sempre proprietà privata, ma tutte incluse in Parchi nazionali e in Aree marine protette come zone di riserva integrale, con vincolo di assoluta inedificabilità e divieto totale di trasformazione. Numerose associazioni ambientaliste – tra cui Legambiente nazionale e Legambiente Sardegna, Federparchi e il FAI – avevano preso pubblicamente posizione contro la scelta dell’acquisto di Budelli da parte dello Stato. Uguale posizione era stata assunta dal sindaco e dall’Amministrazione comunale della Maddalena. Quanto sostenevamo allora oggi torna di stretta attualità. Ecco perché è giusto che i fondi non più utilizzabili per l’acquisto di Budelli siano adesso impiegati per le bonifiche dell’ex Arsenale Militare», conclude Giovanna Sanna.

Nella foto: una delle strutture costruite a La Maddalena per il macato G8



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