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Alguer.itnotizieportotorresPoliticaElezioni › Porto Torres, parlano gli sconfitti. «Riflettiamo sul futuro della politica»
Mariangela Pala 17 giugno 2015
Porto Torres, parlano gli sconfitti
«Riflettiamo sul futuro della politica»
I rappresentanti delle opposizioni in consiglio comunale chiedono di riunire le forze politiche per riflettere sull´esito del voto e sul futuro della politica
Porto Torres, parlano gli <i>sconfitti</i>. «Riflettiamo sul futuro della politica»

PORTO TORRES - Il "vento del cambiamento" ha portato il Movimento 5 stelle al governo della città, in prima linea con oltre il 70 per cento dei voti ha sconfitto gli avversari politici. Gli elettori hanno chiesto e votato volti nuovi, i non professionisti della politica, quelli che dovrebbero condividere ogni scelta con i cittadini. A Porto Torres come nel resto d’Italia quello che i turritani hanno dichiarato con il voto e ciò che il Paese sta gridando contro il vecchio modo di fare politica. «E’ stato un vento che ci ha accolto all’improvviso durante il percorso elettorale, dovuto al forte disagio e alla volontà forte di cambiare una situazione che ha portato al degrado la città», ha dichiarato Gilda Usai Cermelli, candidato sindaco, che non ha superato la soglia minima di accesso in consiglio.

Ad entrare in consiglio nelle fila dell’opposizione, un rappresentante de Il Movimento, Davide Tellini. «Il M5s ora ha una grande responsabilità perché ha ottenuto un grande risultato che dimostra il forte scollamento tra la politica e i cittadini.. C’è necessità urgente di rinnovare la classe dirigente e per questo il Movimento ha tutte le intenzioni di dare una spinta propulsiva alle azioni della città: pronti a collaborare per qualsiasi iniziativa ma se dopo 100 giorni non avremo visto risultati faremo la nostra parte come opposizione attenta alle esigenze della città», hanno dichiarato i coordinatori del nuovo soggetto politico.

L’opposizione parla di “errori” e della necessità di avviare una riflessione tra tutte le forze politiche presenti nelle fila della minoranza. Oggi, dopo anni e anni di politica clientelare, si deve ritornare a parlare di politica con la “P maiuscola”, perché la gente non si fida della classe dirigente e tutto ciò che viene deciso al comune o comunque nei “palazzi del potere”, viene percepito come qualcosa di estraneo, che non riguarda i cittadini. Chi governerà la città per i prossimi cinque anni e chi starà all’opposizione, dovrebbe ristabilire un contatto con i propri cittadini, per ricominciare ad ascoltare i problemi della gente.

«Il vento di rinnovamento era nell’aria già da tempo. Con queste elezioni non è stato sconfitto Luciano Mura ma un vecchio modo di fare politica di amministratori incapaci di spiegare come funziona la macchina amministrativa – ha dichiarato Massimo Mulas, candidato di Autonomia popolare e due civiche – creando falsi miti all’esterno: chi governa è disonesto e ladro, chi sta fuori è buono e pulito». Per Mulas che ha rinunciato ad occupare il posto di consigliere nei banchi dell’opposizione, lasciando spazio al primo degli eletti, Alessandro Carta, la sconfitta può essere salutare e occasione per riunire tutte le forze di opposizione intorno ad un tavolo, lasciandosi alle spalle le vecchie divisioni per riunirsi e ripartire anche da posizioni differenti.



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