ALGHERO - Ancora poca pazienza e il teatro all'aperto del Forte della Maddalenetta, nel cuore del centro storico di Alghero, dovrebbe essere definitivamente smantellato. Via quel che resta del palco in legno ormai marcio, dei camerini e bagni. Così come saranno smontate le tribune ormai vetuste e arrugginite. Una richiesta in tal senso era arrivata nei mesi scorsi anche dal Fondo Ambiente Italiano e dal Wwf, oltreché negli anni da numerosi cittadini e imprenditori [LEGGI]. Almeno questo pare essere l'obbiettivo indicato dall'amministrazione comunale in carica per mettere la parola fine ad una lunga e incresciosa vicenda politico-amministrativa che ha visto via via cadere nell'abbandono più totale uno dei luoghi più caratteristici della città antica.

Nei giorni scorsi, infatti, un lungo sopralluogo dei tecnici comunali svolto alla presenza dei vigili del fuoco ne avrebbe certificato perfino i sopraggiunti pericoli per la pubblica sicurezza che impongono la rimozione immediata dei rischi. Una strada questa che in tempi abbastanza rapidi dovrebbe portare alla chiusura dell'intera area e al definitivo smantellamento della struttura, con buona pace dei residenti della zona e dei titolari di pubblici esercizi. Il Teatro Forte della Maddalenetta è stato per lunghi anni il segno del degrado ambientale e allo stesso tempo simbolo dello spreco di denaro pubblico. L'amministrazione che lo ha realizzato, infatti, non è stata in grado di valorizzarlo anche a causa dei limiti nell'utilizzo derivanti dall'impossibilità di ottenere i collaudi necessari per realizzare eventi e concerti.

Così dall'estate 2010 è divenuto ricettacolo di sbandati e rifugio per senza-tetto. Un luogo chiuso, inaccessibile e sporco. Decine gli articoli e le denunce pubblicati negli anni sul Quotidiano di Alghero, fino alla definitiva certificazione datata 2012 del fallimento del progetto iniziale (Finanziato Mis. 2.3 Por Sardegna) [LEGGI]. A causa dell'incuria insomma, è divenuto negli anni l'esatto contrario di quello che si proponeva l'architetto Maciocco quando nel lontano 2005 spiegava la scelta di far «riemergere il passato nel rispetto del luogo». Perché il Forte, per importanza estetica, storica e archeologica, dovrebbe rappresentare un luogo aperto a turisti e visitatori, liberamente fruibile agli stessi algheresi.