ALGHERO - Via libera in Consiglio comunale nella seduta di giovedì ad Alghero alla modifica (la seconda nel giro di qualche mese) delle tariffe Tari per il 2015 e dell'Imposta Unica Comunale. Variazione dettata dalla scelta cagliaritana di prevedere la tariffa unica regionale con decorrenza retroattiva da gennaio 2015. Seduta anticipata dal violento attacco del segretario del locale circolo del partito democratico all'indirizzo del sindaco Mario Bruno,
«il quale dovrebbe meditare sulla propria inadeguatezza a governare una città come Alghero, e trarne le logiche deduzioni».
Partito democratico
nerissimo per la scelta di modificare al rialzo la Tari «collocando la città tra le meno virtuose della Sardegna». Ci spiace constatare che i viaggi a Cagliari presso gli uffici regionali, a Roma e Bruxelles siano forieri dei risultati negativi che tutti possono verificare - attaccano Salis e compagni. «Intanto - prosegue la nota della segreteria - tra un comunicato e l'altro non si intravvedono segnali di un vero cambiamento, anzi peggiorano le condizioni relative all'igiene e decoro urbano».
Attacco che il Primo cittadino di Alghero bolla come
«demagogia allo stato puro da quel che resta del Pd algherese». «Sono una persona responsabile, alla menzogna e alla demagogia preferisco la verità»: parole durissime anche per Mario Bruno che sottolinea come il segretario del circolo cittadino del Pd «sbagli clamorosamente bersaglio, considerato che il Consiglio comunale è chiamato a ritoccare le tariffe per precisa volontà delle rinnovate disposizioni regionali». «Ma il segretario di quel che resta del Pd ad Alghero lo ignora, non lo sa - sottolinea Bruno - e ritiene che le responsabilità non siano di chi aumenta le tariffe, molto vicino a lui, ma di chi le subisce: il comune di Alghero e tutti gli altri comuni della Sardegna. Demagogia allo stato puro».
Salta la sessione di Bilancio. E' saltata oggi la prima delle seduta dedicate alla presentazione del bilancio previsionale e Dup con le illustrazioni degli assessori, per assenza del numero legale in Aula. Un fatto che potrebbe avere delle gravi ripercussioni politiche all'interno della maggioranza.
Una curiosità: lo scorso anno (2014) il Bilancio preventivo fu approvato a settembre, sempre prima del Rendiconto [
LEGGI]: l'amministrazione era in carica da pochi mesi, riferibile quindi per ampi settori al Commissario: ai sì della maggioranza, Forza Italia e Nuovo Centro Destra espressero voto contrario; mentre Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico non erano presenti al momento del voto.