Il presidente di Adiconsum Sardegna Giorgio Vargiu ed il responsabile del Settore Ambiente dell´associazione Franco Dore hanno inviato una lettera al primo cittadino di Alghero per chiedere lumi sulla situazione e sulle possibili soluzioni in programma sul depuratore di San Marco, sulla marea gialla e l´inquinamento nel Lido San Giovanni ed il funzionamento dei vasconi di polmonazione
ALGHERO - «Adiconsum Sardegna ha seguito e segue con vivo interesse gli interventi che recentemente si sono registrati su tre temi fondamentali che investono il “depuratore di San Marco – marea gialla”, “l’inquinamento Lido San Giovanni–divieto di balneazione”
[LEGGI], “i quattro vasconi realizzati in Piazza Sulis, San Giovanni, Mariotti e Piazzale della Pace»
[LEGGI]. Inizia così la lettera che il presidente Giorgio Vargiu ed il responsabile del Settore Ambiente dell'Associazione difesa consumatori e ambiente Franco Dore hanno inviato una lettera al sindaco di Alghero Mario Bruno. Secondo i rappresentanti di Adiconsum, che hanno esaminato la delibera di Giunta di fine luglio sull'argomento (ritenuta fondamentale), «l’iniziativa assunta dalla Giunta Comunale appare gravemente riduttiva ed all’evidenza non idonea per la salvaguardia degli interessi della comunità algherese».
«Sotto un primo profilo va, infatti, evidenziato che la Procura della Repubblica potrà condurre solo ed esclusivamente indagini finalizzate all’accertamento di eventuali responsabilità penali. Non potrà, quindi, accertare “ogni responsabilità”. In relazione all’impianto di depurazione non potrà, infatti, accertare la sussistenza di responsabilità civili o di responsabilità contabile per fatti imputabili ad amministratori e funzionari pubblici. Per maggior chiarezza: dall’accertamento demandato alla Procura della Repubblica potranno, se del caso, emergere responsabilità connesse a fattispecie di reato ma inevitabilmente da esso rimarranno fuori eventuali responsabilità prive di tale nesso di collegamento (si pensi ad es. all’errore del progettista o del collaudatore, ad inadempimenti contrattuali dell’impresa che ha realizzato gli impianti, ad inadempimenti dello stesso gestore nella attività di gestione dei medesimi, a responsabilità connesse a mancato o inadeguato esercizio del potere-dovere di controllo, ecc.). Altrettanto vale per i quattro “vasconi” realizzati ed a quanto pare impropriamente utilizzati e che Abbanoa, addirittura, considera potenzialmente pericolosi. Se si è realizzata un’opera che fino ad oggi Abbanoa non ha preso in carico e che la stessa considera addirittura capace di determinare situazioni di pericolo sorge il sospetto che si siano sperperate risorse pubbliche, ma non è detto che necessariamente in ciò sia ravvisabile un reato. Di certo si potrebbe ravvisare un danno erariale degno di una doverosa e non eludibile segnalazione alla Procura presso la Corte dei Conti», chiarisce Adiconsum Sardegna, che spiega come il confronto con Abbanoa (in base alla delibera) appaia inutile, visto che «essa attraverso il suo direttore generale ha già declinato una qualsivoglia responsabilità in ordine alla causazione del danno ambientali».
Per l'Associazione, appare ancora più grave il fatto che i componenti della Giunta Comunale, nell'adottare la delibera, «dimostrano di non essersi resi conto del fatto che la società Abbanoa
[LEGGI] negando, attraverso l’intervento del suo direttore generale quale riferito da organi di stampa, da una parte, ogni responsabilità, ma parlando in pari tempo di “situazione preoccupante”, pur escludendo malfunzionamenti e riferendo che “sta portando avanti gli interventi per affrontare le criticità presenti nella rete fognaria cittadina” cade in evidente contraddizione e finisce proprio per conclamare la negata responsabilità. Responsabilità che partendo dalla condizione della rete fognaria, passa attraverso la gestione dell’impianto di depurazione nel suo complesso (ricomprendendo in esso non solo l’impianto di San Marco, ma anche quello del Mariotti) per arrivare alla mancata presa in carico dei quattro vasconi. Responsabilità che, va detto in modo espresso, investe (seppure in concorso con altri soggetti) anche il fenomeno della marea gialla posto che mai (per quanto consta) sono state smentite o contraddette le risultanze delle indagini svolte dall’Arpas nel corso degli anni nell’ambito delle “indagini sullo stato trofico dello stagno del Calich”».
Adiconsum richiama Abbanoa ai propri obblighi e responsabilità, sottolineando, allo stesso tempo, «che l’Amministrazione Comunale se intende veramente accertare “ogni responsabilità in relazione al determinarsi dei negativi eventi sopra indicati” non potrà limitarsi alla presentazione di un esposto denuncia alla Procura della Repubblica di Sassari ma dovrà, nella sua qualità di soggetto deputato alla tutela degli interessi collettivi, intraprendere le necessarie iniziative di carattere giudiziario avanti al giudice civile al fine di ottenere, previa gli accertamenti preliminari ed incidentali necessari, una sentenza di condanna alla esecuzione delle opere necessarie per eliminare le cause che hanno determinato e continuano a determinare il danno all’immagine della città ed ogni altro danno (diverso da quello strettamente ambientale) riscontrato, nonché di condanna di ogni soggetto che abbia concorso alla determinazione al risarcimento di tutti i danni sia di carattere patrimoniale che non patrimoniale. In pari tempo l’Amministrazione Comunale non potrà esimersi dall’inoltrare adeguato esposto/denuncia alla competente Procura presso la Corte dei Conti per l’accertamento di ogni profilo di responsabilità che possa riguardare Amministratori e Funzionari e comunque ogni profilo di danno erariale». Tutto questo, da fare con urgenza.
Nel contempo, l'Adiconsum (che in conclusione si dichiara disponibile ad un eventuale incontro con il sindaco), «si ripromette di intraprendere, nell’ambito delle prerogative ad essa attribuite per legge e previo riscontro del più adeguato e confacente strumento giuridico di intervento allo stato riconducibile alla ipotesi dell’azione di classe o alternativamente dell’azione cumulativa, tutte quelle iniziative necessarie ed opportune per la tutela degli “interessi individuali” dei quali sono portatori i cittadini algheresi, sia quindi, quali titolari del diritto a vivere in un “ambiente sano”, sia come utenti del servizio idrico integrato (del quale, va ribadito, fa parte il servizio di fognatura e depurazione per il quale essi corrispondono il corrispettivo al Gestore) e titolari, come tali, del diritto a che il servizio medesimo sia espletato secondo standard qualitativi e di efficienza»”.