S.A.
2 ottobre 2015
Saremar si estende la protesta Seconda notte in chiesa
Qualche marittimo ha sfidato da giovedì mattina l´allerta meteo e ha trascorso la nottata in cima alla chiesa di Carloforte. Chiedono di ritirare il bando della continuità territoriale per le isole minori

CARLOFORTE - Dopo la prima notte passata all'interno della chiesa di San Carlo Borromeo a Carloforte, i marittimi della Saremar - che da ieri si stanno alternando in cima al campanile, per protesta contro i licenziamenti della compagnia di navigazione - si preparano a passare un'altra notte sui banchi della parrocchia. I lavoratori, che hanno già annunciato di voler proseguire nella lotta ad oltranza, hanno issato un nuovo striscione sulla facciata della Pro loco cittadina: una bandiera dei Quattro Mori con il naso lungo e la scritta "Bugiardi", rivolta alla politica, accusata di avere affossato la Saremar.
Ieri in sette si sono presentati nella parrocchia di San Carlo, ma solo in due-tre sono riusciti a restare sulla piccola veranda del campanile: gli altri sono rimasti nella chiesa. I marittimi che operano sulle tratte del sud dell'Isola - come anche quelli che a La Maddalena stanno attuando lo sciopero della fame - rimarcano la richiesta di salvataggio della Saremar, su cui pende il fallimento, e di blocco del bando per la continuità territoriale per le isole minori. La protesta va avanti anche con i dipendenti che operano sulle tratte Saremar del nord dell'Isola: sulle navi e nel Municipio di La Maddalena occupati è in atto lo sciopero della fame da lunedì scorso. Uno di loro ha accusato un malore stamane ed è stato soccorso dai paramedici del 118 e trasportato al Pronto soccorso dell'ospedale Paolo Merlo.
Nei giorni scorsi l'impegno dell'assessore regionale Massimo Deiana in visita a La Maddalena che ha assicurato il salvataggio dei posti di lavoro con l'inserimento di un'apposita clausola sociale nel bando per la continuità territoriale con le isole minori. Le parole dell'assessore, tuttavia, non hanno convinto i marittimi e le loro famiglie a desistere: «dalla mera affermazione di principio attendiamo di vedere nero su bianco gli impegni - hanno fatto sapere i lavoratori - Per noi una sola cosa è chiara: la società deve rimane pubblica e garantire i livelli occupazionali».
Ultimo aggiornamento alle 20
Nella foto (da Facebook): uno dei lavoratori sopra il campanile
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