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Mariangela Pala 17 dicembre 2015
Rsu: «tutte le Istituzioni difendano il sito di Porto Torres»
Contro il sempre più probabile disimpegno di Eni rispetto al progetto di riconversione del polo industriale di Porto Torres attraverso gli investimenti su Matrìca e la chimica verde, le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) di Versalis, Matrìca ed Eni R&M dello stabilimento locale chiedono a gran voce che l’operazione di vendita della controllata chimica non abbia luogo
Rsu: «tutte le Istituzioni difendano il sito di Porto Torres»

PORTO TORRES - Contro il sempre più probabile disimpegno di Eni rispetto al progetto di riconversione del polo industriale di Porto Torres attraverso gli investimenti su Matrìca e la chimica verde, le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) di Versalis, Matrìca ed Eni R&M dello stabilimento locale chiedono a gran voce che l’operazione di vendita della controllata chimica non abbia luogo e che vengano intraprese tutte le verifiche affinché si possano cogliere le opportunità di rilancio del settore chimico.

L’abbandono del settore, considerato strategico dai sindacati, sarebbe letale per i relativi tessuti economici territoriali, mettendo a rischio, altresì, non solo i dipendenti diretti (4500) e indiretti (15mila), ma un intero comparto considerato fondamentale. Da qui l’ appello alla Regione Sardegna perché difenda con forza il sito di Porto Torres, e alle istituzioni locali affinché si chieda al governo Nazionale di fermare le intenzioni di vendita di Versalis, tenendo fede al piano industriale presentato da Eni nel mese di maggio, nello stabilimento di Mantova.

L’amministratore delegato di Versalis, Ferrari, giustifica la scelta della vendita per l’elevato costo di produzione dovuto alla mancanza di materia prima “a ridosso degli impianti”, «omettendo di affermare – accusano le Rsu – che i pozzi di petrolio sono presenti anche nel territorio nazionale». Le Rsu ritengono paradossale il fatto che Eni voglia condensare le proprie attività verso la creazione di una oil company a discapito, invece, della realizzazione di una competitiva filiera di chimica sostenibile. «Il tutto – sostengono le Rsu – deve essere orientato alla salvaguardia e al rilancio del territorio e del settore chimico tramite misure tese alla competitività e non allo scopo ultimo di rimpinguare le vuote casse statali».

La vendita di Versalis metterebbe a rischio la riconversione del sito di Porto Torres, in quanto il fondo interessato a rilevare le quote societarie non dedicherebbe i propri investimenti allo sviluppo e alla ricerca, ma godrebbe solamente degli utili immediati. La preoccupazione delle Rsu, in questo contesto, investe il futuro di Matrìca che oggi mostrano serie difficoltà di avviamento dovute al nuovo processo produttivo ritenuto innovativo. Pertanto alla Regione e alle istituzioni locali le Rsu locali chiedono di verificare l’iter delle bonifiche dei terreni, dovute per legge «poiché il rischio della scomparsa di Eni dal territorio potrebbe implicare un abbandono delle stesse». L’auspicio finale delle Rappresentanze sindacali è che le istituzioni abbiano il coraggio di lottare insieme ai lavoratori «non solo con le parole ma con i fatti concreti»



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