Si intravede qualche spiraglio da Roma col Ministero delle Infrastrutture che apre un’istruttoria tecnica sulla possibilità di esenzione della tassa di imbarco per i passeggeri in partenza o diretti in Sardegna
ROMA - Primo importante segnale nella vertenza Ryanair che travolge pesantemnte la Riviera del corallo e il trasporto aereo sardo. Si intravede qualche spiraglio da Roma col Ministero delle Infrastrutture che apre un’istruttoria tecnica sulla possibilità di esenzione della tassa di imbarco per i passeggeri in partenza o diretti in Sardegna, alla base della drastica decisione di Ryanair di chiudere le due basi di Alghero e Pescara [
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«In seguito alla decisione del Governo nazionale di gravare con ulteriori 2,5 euro il costo dei biglietti aerei, aumentando l’addizionale sui diritti di imbarco, abbiamo immediatamente scritto una lettera al ministro e chiesto e ottenuto un incontro urgente con i suoi collaboratori: la risposta è stata tempestiva - precisa l’assessore regionale dei Trasporti Massimo Deiana a margine dell’incontro odierno con l’Ufficio di Gabinetto del ministro Graziano Del Rio - e già a partire da oggi si stanno valutando le soluzioni percorribili al riscontro della nostra richiesta».
L’ulteriore aumento dell’addizionale sui diritti di imbarco si ritorcerebbe molto negativamente sulla Sardegna e sui sardi, sostanzialmente costretti all’uso del trasporto aereo per la maggior parte degli spostamenti. «Ecco perché chiediamo a Palazzo Chigi di ripensare e di rimodulare, riguardo agli aeroporti isolani, l’applicazione della tassa: la deroga sarebbe non un trattamento di favore ma il semplice riconoscimento dello svantaggio causato dalla condizione di insularità che la Regione rimarca costantemente e i cui problemi e costi il Governo si è impegnato a mitigare», aveva subito dichiarato l’assessore dei Trasporti.