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Mariangela Pala 3 aprile 2016
Porto Torres: no del Ministero al contributo di sbarco
Il contributo di sbarco all’Asinara “non s ‘ha da fare”, almeno per il 2016. Come riferisce il dipartimento delle Finanze non è possibile istituire per il 2016 l’imposta di sbarco. Tellini: «scelta politica confusa»
Porto Torres: no del Ministero al contributo di sbarco

PORTO TORRES - «Il contributo» di sbarco all’Asinara “non s ‘ha da fare”, almeno per il 2016. Come riferisce il dipartimento delle Finanze non è possibile istituire per il 2016 l’imposta di sbarco, definendo così la portata applicativa del comma 26 della legge di stabilità, che ha previsto per quest’anno la sospensione dell'efficacia degli aumenti dei tributi e delle addizionali. Un “no” secco a nuove imposte, compreso il contributo di sbarco previsto dalla legge 221/2015 (collegato ambientale), rientrante anch'esso nel novero dei tributi e quindi soggetto alla disciplina del blocco. Esclusa, dunque, la possibilità prospettata dall’amministrazione comunale di prevedere un contributo di sbarco all’Asinara anche se non colpisce i residenti del Comune.

In definitiva, ogni disposizione contenuta nelle deliberazioni degli enti locali che determini un sostanziale aumento della pressione fiscale deve ritenersi inefficace per il 2016. Il provvedimento proposto dall’amministrazione Wheeler, inserita nel Dupim e passata con il benestare dell’Ancim, era stata disciplinata da un Regolamento proposto in commissione Asinara in attesa di essere approvato dal Consiglio comunale.

In occasione dell’incontro del Consiglio direttivo Asinara con gli operatori del parco il sindaco Sean Wheeler afferma che «per quest’anno escludiamo l’applicazione del contributo perché non ci sono i tempi per regolamentarlo», evitando la motivazione trasmessa dalla delibera ministeriale. Il sindaco sostiene che l'amministrazione ha aderito alla “segnalazione” sul contributo di sbarco ricevuta dall'Ancim, l’associazione nazionale comuni isole minori che aveva sottolineato come Porto Torres fosse tra i pochi comuni con isole minori a non applicare la legge.

La proposta, dunque, frutto di interlocuzioni con l’Ancim, è successivamente sfociata in una esplicita volontà politica a voler applicare tale contributo, portando in tempi stretti, il 17 di febbraio, ad una bozza di regolamento da passare prima in Commissione e poi in Consiglio per rendere esecutiva l’ applicazione della tariffa da parte della Giunta. «L’argomento fu trattato con grande enfasi dall’Assessore alle finanze Forcillo – afferma il consigliere Davide Tellini – e in quell’occasione chiesi per correttezza di poter sentire in Commissione anche gli operatori del Parco per capire gli impatti che tale tributo avrebbe avuto nei confronti delle imprese che operano nell’Isola».

Secondo il consigliere Tellini il regolamento è stato discusso e licenziato dalla Commissione Asinara, senza mai approdare in Consiglio, «probabilmente per tutta una serie di difficoltà tecniche ad incassare il tributo, in quanto l’ amministrazione comunale ha sì deciso di applicare la tassa, ma non ha minimamente programmato le modalità di riscossione, dimostrando ancora una volta confusione e poca concretezza nell' applicazione del loro programma politico». Nell’incontro tra la Giunta e gli operatori, l’assessore alle finanze Forcillo aveva dichiarato che il contributo sarebbe stato applicato già dall'estate 2016. Una chiara intenzione politica ad andare avanti sull’applicazione del prelievo di ricchezza nei confronti dei non residenti, come ribadito dal sindaco nell’ultimo incontro del Direttivo del Parco, avvenuto presso il Museo del Porto.

La decisione aveva scaturito polemiche con il sindaco di Stintino Antonio Diana che aveva giudicato il contributo «un provvedimento che rientra nelle prerogative del comune di Porto Torres, se però viene deciso per penalizzare il comune stintinese allora lo giudicherei ingiusto e in conflitto con i rapporti di collaborazione stretti in passato». Il provvedimento che per l’assessore alle Finanze Forcillo rappresenta uno strumento per continuare a garantire i servizi all’Asinara e di effettuare interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità, per gli operatori del parco rappresenta un ulteriore aggravo di spesa nei loro confronti.

A risolvere ogni eventuale conflitto ci ha pensato il Ministero che, richiamando la deliberazione 35/2016 della Corte dei Conti Abruzzo, ha escluso categoricamente la possibilità di introdurre il contributo anche se non colpisce i residenti del Comune. Per la Corte appare, inoltre, del tutto irrilevante la circostanza che questo, andando a colpire solo i soggetti che alloggiano nelle strutture ricettive, non incide sui residenti del comune che l’ha istituita, poiché “l’obiettivo di contenimento della pressione fiscale risulta infatti indifferente rispetto al principio della residenza”.



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