A.B.
29 ottobre 2016
Bando competitività: la Cna chiede pari opportunità
«La Regione garantisca alle micro e piccole imprese congrue risorse e condizioni di pari opportunità», chiedono i vertici della Cna Sardegna

CAGLIARI - Una scarsa dotazione finanziaria (appena 10milioni di euro), che vede come possibili beneficiari i due terzi delle imprese isolane; tempi eccessivamente stretti per predisporre un completo piano di sviluppo aziendale; importanza dell’ordine cronologico nella presentazione delle domande (una sorta di “click day”), partecipazione aperta anche al sistema della grande impresa sono elementi che presumibilmente porteranno i pochi fondi ad esaurirsi immediatamente dopo il termine di apertura, le ore 12 di venerdì 4 novembre.
Sono queste, secondo la Cna Sardegna, le quattro principali criticità del bando per la Competitività delle Micro Piccole e Medie Imprese della Sardegna appena bandito dalla Regione Autonoma della Sardegna. Criticità ribadite anche oggi (venerdì), a Cagliari, in un incontro informativo (a cui hanno partecipato per la Regione il centro regionale di programmazione e l’assessore all’artigianato Francesco Morandi) in cui l’associazione di categoria ha illustrato agli imprenditori il bando che finanzia piani di sviluppo aziendale da 15 a 150mila euro con un'agevolazione a fondo perduto che può arrivare al 70percento dell’investimento e le modalità di presentazione delle domande. La Cna, pur condividendo la filosofia del processo di profonda riconfigurazione del sistema degli incentivi ribadisce gli elementi di preoccupazione già espresse alle istituzioni regionali e paventa il rischio che vengano penalizzate ulteriormente le micro e piccole imprese sarde. Nei giorni scorsi, la maggiore Confederazione dell’artigianato sardo aveva richiesto che venissero posticipati di venti giorni i termini di presentazione delle domande in modo da offrire ai potenziali beneficiari condizioni di pari opportunità nella partecipazione. Ma è in relazione ai contenuti ed alle direttrici della nuova strumentazione in materia di agevolazioni e quindi dei prossimi bandi che Cna chiede vengano applicati dei correttivi, per evitare che il sistema delle micro imprese isolane venga marginalizzato nell’accesso alle risorse pubbliche.
«Correttivi – dichiarano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna - a cui adeguare i prossimi bandi e che possono essere così riassunti»: dotazioni finanziarie congrue per il sistema della piccola impresa che tengano conto della platea dei possibili beneficiari; l’ordine di complessità nella predisposizione delle pratiche e della documentazione da produrre deve essere proporzionale alla dimensione dell’investimento; i valori dei piani di investimento devono essere mantenuti entro una forbice proporzionata, che tenga conto dei soggetti destinatari dell’agevolazione (la tipologia T2, per esempio, il cui avviso pubblico è atteso nelle prossime settimane, con investimenti che vanno da 200 a 800mila euro), penalizza con una forbice così ampia le piccole imprese, mettendo a confronto piani di investimento aziendale di modesta dimensione, con progetti che riguardano un’altra tipologia di impresa; evitare che le grandi imprese, che fatturano milioni di euro, a cui sono destinate specifiche misure agevolative, concorrano per la tipologia di bandi che deve essere riservata alle piccole. «Senza questi accorgimenti – concludono Piras e Porcu - il processo di riforma del sistema degli incentivi, cancellate le leggi di settore che rivolgevano le agevolazioni a tipologie di imprese simili per dimensione, produrrebbe una marginalizzazione della micro e minore impresa a cui verrebbe, di fatto, negata la possibilità di concorrere al sistema degli incentivi pubblici».
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