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Cor 10 aprile 2007
Patto per il nord ovest della Sardegna
Concertazione, governo del territorio, azioni per lo sviluppo locale: Alessandra Giudici spiega il progetto che verrà presentato il prossimo 12 aprile alle 10 nella sala Angioy del palazzo della Provincia
Patto per il nord ovest della Sardegna

SASSARI - L’idea. «Definire un modello organizzativo, per rendere più incisiva la concertazione tra gli attori istituzionali, economici e sociali e per favorire il loro coinvolgimento nel governo del territorio». Per il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, il “Patto per il nord-ovest della Sardegna” è anzitutto una questione di metodo. L’idea di fondo del progetto, che verrà presentato il prossimo 12 aprile alle 10 nella sala Angioy del palazzo della Provincia, è esattamente questa: trasformare l’insieme di esperienze che il territorio ha portato avanti sinora, senza una strategia di sviluppo condivisa, in un sistema di relazioni territoriali in grado di rappresentare realmente tutti, compresi i semplici cittadini, anche all’interno di una ipotetica struttura di raccordo snella ed efficace sul piano operativo. Ovviamente, per stare a un patto occorre condividerne anche gli obiettivi di fondo. «Quello che propongo è di darci un metodo attraverso cui elaborare insieme, in maniera organica e sistematica e in una visione complessiva e non settoriale, un progetto che porti alla crescita economica, sociale e culturale dell’intera comunità», spiega Alessandra Giudici. Questo, però, «può avvenire solo se il sistema decisionale è realmente aperto e se tutti possono partecipare alla progettazione del nord-ovest che vogliamo», precisa il presidente della Provincia.

Il metodo. Sul piano del metodo, la proposta di Alessandra Giudici si concretizzerà nella creazione di una struttura permanente di concertazione e pianificazione strategica coordinata dalla Provincia, che sarà composta da: tavolo strategico provinciale, cabina di regia, coordinamento organizzativo e spazio del cittadino provinciale. «Il tavolo strategico provinciale, che non sarà una grande adunata ma cercherà di rappresentare tutto il territorio anche attraverso la costituzione di tavoli tematici – dice Giudici – è l’organo cui spetta il compito di fornire gli indirizzi strategici di sviluppo locale». La cabina di regia, invece, «sarà un tavolo costituito da esperti indicati dai vari partner per gestire la fase operativa e progettuale». Il coordinamento «sarà un organismo interno alla Provincia sulla falsariga dell’esperienza già compiuta coi Laboratori di progettazione integrata», superandone i limiti e replicandone l’organizzazione e le competenze. Lo spazio del cittadino provinciale, infine, «è una delle novità che mi sta più a cuore – dice Alessandra Giudici – e sarà uno spazio virtuale aperto a tutti i cittadini provinciali mediante ogni strumento utile a favorire la partecipazione e il dialogo». Nel complesso è una proposta operativa piuttosto articolata, insomma, che si rivolge a istituzioni ed enti locali, parti economiche, parti sociali, imprese, organismi di formazione e di ricerca, Università, operatori sociali e altre organizzazioni capaci di intercettare e rappresentare i bisogni del territorio.

Il patto vero e proprio. Sul piano dei contenuti, gli obiettivi e gli strumenti del progetto sono esplicitati nel patto vero e proprio, quello che i soggetti interessati all’idea di Alessandra Giudici dovranno sottoscrivere. «Tra gli obiettivi che ritengo debbano essere necessariamente condivisi, c’è senz’altro quello di attuare una efficace politica provinciale del lavoro e della formazione professionale – dice Alessandra Giudici – ma riteniamo necessario migliorare anche la qualità della vita, il livello di sicurezza e la solidarietà sociale». Tra gli altri obiettivi, la ricerca e l’individuazione delle risorse necessarie per migliorare l’accessibilità e la mobilità dell’area, il rafforzamento dei sistemi turistici e l’integrazione della filiera ambiente-turismo-cultura, la valorizzazione e la tutela della qualità ambientale, l’internazionalizzazione del sistema territoriale provinciale. L’adesione al progetto non sarà immediata. «Ho presentato il progetto alla giunta e alla commissione Programmazione del consiglio provinciale, ma per giovedì ho invitato anche assessori e consiglieri perchè, dopo aver avanzato la mia proposta ai potenziali partner, chiederò loro di condividere la mia iniziativa e di avere un ruolo attivo – spiega Giudici – crediamo che sia un passaggio necessario anche per gli altri soggetti che intendiamo coinvolgere».



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