Red
15 dicembre 2016
Inaugurazione nuova sede Archivio storico diocesano
Sabato, un´antica partitura custodita nella cappella musicale del Duomo di Sassari sarà eseguita in prima esecuzione moderna dall´Orchestra e dal Coro da Camera del Conservatorio Luigi Canepa

SASSARI - In occasione dell'apertura della nuova sede dell’Archivio storico diocesano, che sabato 17 dicembre trasloca nell’edificio ristrutturato del Collegium Mazzotti, in Piazza Duomo, l’Orchestra ed il Coro da Camera del Conservatorio Luigi Canepa terranno un concerto fuori dall'ordinario. Dopo la cerimonia di inaugurazione, l’attenzione si sposterà nella Cattedrale di San Nicola, dove, alle ore 19, verrà riproposta (in prima esecuzione moderna) un'antica partitura il cui manoscritto è stato conservatorio proprio nell’Archivio storico diocesano, nel fondo della Cappella musicale del Duomo, che fu attiva fin dal Sedicesimo Secolo e fino ai primi del Novecento.
Si tratta di un Te Deum scritto alla fine del Diciottesimo Secolo dal compositore di scuola napoletana Luigi Fusco, musicista del quale non è documentata un’attività sassarese, ma le cui musiche facevano parte del repertorio della Cappella musicale turritana. Fusco, peraltro, fu attivo a Cagliari, dove fu maestro della locale Cappella civica, ed a Modena, ed in queste sedi si distinse non solo come compositore di musiche liturgiche, ma anche di lavori strumentali e cantate. L’esecuzione è stata resa possibile grazie al lavoro di revisione condotto sul manoscritto originale da Antonio Marongiu.
Il Te Deum verrà eseguito dal Coro da camera del Conservatorio, istruito da Clara Antoniciello, dai solisti Chiara Pistidda (soprano), Mauro Piga (tenore) e Riccardo Marongiu (baritono), con l’Orchestra del Conservatorio diretta da Andrea Raffanini. Il programma sarà completato dall’esecuzione di altri due lavori risalenti alla seconda metà del Settecento, ossia la prima delle centoquattro sinfonie scritte da Franz Joseph Haydn (quella in Re maggiore Hob I/1) ed una delle sonate da chiesa composte da Wolfgang Amadeus Mozart (la n.4, sempre in Re maggiore, K144).
Nella foto: l'antico spartito
|