Red
19 dicembre 2016
Natale: piccola ripresa, ma festività dimesse
Stima spesa 164euro pro capite, alimentari ed on line. E´ quanto emerge dall´indagine realizzata da Confcommercio Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research, con dati rielaborati da Confcommercio Sardegna

CAGLIARI - Malgrado la crisi economica ed il clima di sfiducia già perdurante, si intravede solo qualche piccolo segnale di ripresa per gli acquisti natalizi anche in Sardegna. E' quanto emerge dall'indagine sul Natale 2016 realizzata da Confcommercio Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research, con dati rielaborati da Confcommercio Sardegna. Si stima un piccolo incremento medio delle vendite +0,2percento ponderato con differenti effetti sui vari settori che compongono il commercio, anche se il 71,7percento dei sardi prevede “un Natale molto dimesso”. La spesa media è di 164euro pro capite a livello nazionale (contro i 166,1 dello scorso anno), mentre in Sardegna si attesta su valori più bassi, sui 123euro (circa 250euro per una famiglia di due persone). Rispetto al 2009, siamo però al –25,2percento di spesa. Si punta essenzialmente su alimentari, giocattoli e casalinghi, mentre risultano in calo viaggi, telefonini ed elettronica. In forte crescita gli acquisti on-line, effettuati dal 46percento dei consumatori (44percento a livello nazionale).
«La crisi non è ancora alle spalle e questo timido segnale di crescita non ci può fare stare tranquilli per il futuro – dichiara il presidente di Confcommercio Sardegna Alberto Bertolotti – L'Istat ci ha confermato che il Pil della Sardegna diminuisce e serve una marcia in più per aiutare le imprese chwe sono gli unici soggetti in grado di creare lavoro. Servono innanzitutto regole certe stabili nel tempo e uguali per tutta l'Isola, maggiore semplificazione burocratica e incentivi. Bisogna continaure sulla strada dei bandi – aggiunge - e rifinanziatre quelli per le pmi, oltre a sostenere le start up e le aziende che non hanno più di due anni di vita. Infine occorre stanziare nuovamente le risorse per gli investimenti al di sopra dei 150mila euro: non c'è più tempo da perdere». La quasi totalità dei consumatori pagherà immediatamente i propri acquisti senza ricorrere a nessuna forma di rateizzazione della spesa. Il 47percento pagherà i propri acquisti prevalentemente in contanti, il 30percento in prevalenza tramite bancomat ed il 23percento in prevalenza con la carta di credito.
Riguardo alle abitudini per il giorno di Natale, secondo l'indagine condotta da Fipe-Confcommercio con Format Research, si assiste anche ad un un leggerissimo incremento della spesa media per il pranzo di Natale: si pagheranno in media 51euro a testa rispetto ai 50euro del Natale 2015. Ma la maggior parte, l'87,7percento, degli intervistati trascorrerà il pranzo di Natale in casa con amici e parenti come da tradizione. Solo il 9,2percento si recherà in un ristorante, mentre l'1,8percento trascorrerà il pranzo di Natale in un ristorante all'estero. Le tendenze per alcuni settori saranno le seguenti: Alimentari (è un settore che comunque in crescita cresce ogni anno. Si guarda sempre più alla qualità ed ai prodotti locali e specialità, il più possibile ci si orienta sul marchio Sardegna, in particolare carni accompagnate dai formaggi e vini della tradizione isolana), Abbigliamento (pochi segnali interessanti e con elevata probabilità molti acquisti non verranno fatti ora, ma si attenderà il periodo di saldi a partire da gennaio 2017), Piccoli elettrodomestici (piccola crescita e buone prospettive per i prodotti sotto i 100euro di acquisto unitario), Gioielleria (tiene l’alto di gamma ed il personalizzato).
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