Attilio Dedoni
20 dicembre 2016
L'opinione di Attilio Dedoni
Così si va verso il disastro scolastico
Il Piano di dimensionamento scolastico per il 2017, in via di definizione, rischia di replicare i disastri già visti due anni fa, con chiusure indiscriminate di istituti nei territori più disagiati senza che si presti il minimo ascolto alle esigenze delle comunità. Si va verso la catastrofe sociale, alla faccia dei proclami della giunta Pigliaru sulla lotta allo spopolamento: le politiche dell’esecutivo di centrosinistra in materia di istruzione stanno contribuendo ad aggravare il fenomeno, accelerando l’impoverimento e la desertificazione delle zone interne a tutto vantaggio delle grandi aree urbane.
Le Province commissariate non aiutano a controbilanciare le ferree direttive regionali. I commissari nominati dal centrosinistra non rappresentano i territori ma la coalizione politica di riferimento ed eseguono senza fiatare quanto ordinato da Cagliari. Gli unici criteri adottati sono quelli del bravo ragioniere: il Governo ha dettato i parametri, l’esecutivo si è uniformato senza chiedere alcuna deroga, nonostante le peculiarità della nostra Regione, le difficoltà nei trasporti e l’altissimo tasso di dispersione scolastica che dovremmo fronteggiare, e i commissari devono solo eseguire i calcoli e decidere dove tagliare.
C’è un evidente deficit di democrazia in un sistema in cui gli studenti e le loro famiglie sono considerati una variabile marginale di cui nessuno tiene conto, ma c’è anche un deficit politico quando si ragiona solo in termini numerici e non si riesce a concepire il ruolo che l’istruzione può avere per lo sviluppo dei territori. Senza contare i gravi problemi di sicurezza causati dall’incremento del fenomeno del pendolarismo scolastico in zone scarsamente servite dal trasporto pubblico locale, che porta ragazzi minorenni a restare per ore in balia di se stessi, esposti a qualsiasi pericolo mentre, terminate le lezioni, aspettano di poter prendere la corriera o il treno che li riporterà a casa.
Vista l’incapacità dei commissari delle Province di farsi rappresentanti dei territori che sono chiamati ad amministrare, è necessario che siano i consiglieri regionali a sostituirsi a loro. Il passaggio in commissione del Piano di dimensionamento scolastico diventa cruciale per riuscire a intercettare il malcontento delle comunità e a tradurlo in risposte politiche, non certo ragionieristiche, che accolgano le istanze di chi cerca di tenere in vita quell’enorme fetta di Sardegna destinata altrimenti a scomparire nel giro di qualche decina d’anni. Il Piano che si va delineando in questi giorni dovrà essere radicalmente rivisto, partendo da principi diametralmente opposti a quelli sposati dalla Giunta. Ci auguriamo che anche la maggioranza voglia assumersi delle responsabilità nei confronti dei sardi, invece di appiattirsi sulle posizioni dell’esecutivo e del Governo.
*capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale
|