Mariangela Pala
27 gennaio 2017
Scuolabus: trovata soluzione per le bambine di Li Lioni
Potranno riprendere a frequentare normalmente le lezioni, le tre bambine residenti nel quartiere di Li Lioni che insieme ai genitori avevano espresso la difficoltà a raggiungere il punto di raccolta dell’autobus, un servizio del quale avevano espresso la necessità di avvalersi due volte la settimana

PORTO TORRES - Potranno riprendere a frequentare normalmente le lezioni, le tre bambine residenti nel quartiere di Li Lioni che insieme ai genitori avevano espresso la difficoltà a raggiungere il punto di raccolta dell’autobus, un servizio del quale avevano espresso la necessità di avvalersi due volte la settimana. Il luogo, infatti, si trova lontano circa un chilometro dall'abitazione e non è nemmeno raggiungibile direttamente dall'automezzo a causa della strada dissestata.
A segnalare il caso all’assessorato dei servizi sociali il presidente della Commissione Servizi sociali, Francesco Tolu. «Ho interessato del problema l'ufficio Pubblica istruzione, che aveva già valutato l'impossibilità di modificare il tragitto dello scuolabus. L'utenza in questione, di fatto, non aveva presentato domanda per l'accesso al servizio, data l'impossibilità, da loro manifestata, di usufruirne. Abbiamo comunque voluto confrontarci con la famiglia, viste anche le gravi motivazioni personali che impedivano la frequenza scolastica delle bambine in quei giorni. Non è stato necessario attivare i soggetti che operano nel volontariato e abbiamo trovato una soluzione condivisa», afferma l'assessora alle Politiche sociali, Rosella Nuvoli.
«La mamma potrà accompagnare più agevolmente in un altro punto di raccolta le tre bambine in età scolare, passando attraverso un terreno privato, avendone ottenuto l'autorizzazione dal proprietario. La tratta interessata sarà quella che lo scuolabus effettua per accompagnare negli istituti d'istruzione i bambini del campo rom, – conclude l'assessora Nuvoli – un servizio quest'ultimo che era stato programmato dalle passate amministrazioni per agevolarne la frequenza scolastica, nonostante il campo rom non rientri tra le aree dell'agro destinate al servizio».
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