Claudio Simbula
8 giugno 2007
"Second Life", la Sardegna virtuale
La seconda vita della Sardegna è già on-line

SASSARI - Su "Second Life" ricreati l’ambiente e la cultura sardi. Visitare il complesso nuragico di Barumini nel pieno del suo splendore, ammirare la splendida "ziqqurat" di Monte d’Accodi, passeggiare sott’acqua tra domus de janas e nuraghi, prendere il sole su una spiaggia, ascoltare musica etnica e vedere spettacoli tradizionali. Queste sono solo alcune delle possibilità date all’interno di “Sardigna”, l’isola su Second Life creata da Mario Pireddu, trentenne scienziato della comunicazione, e presentata ieri mattina nella Facoltà di Lettere e filosofia di Sassari. Second Life, per chi ancora non ne fosse al corrente, è una piattaforma virtuale, alla quale si può avere accesso gratuitamente costruendo un proprio “avatar”, un alter ego digitale. Una volta effettuato l’accesso, si possono visitare i vari luoghi qui costruiti, interagendo con gli altri visitatori. La bellezza di Second Life è proprio questa: si tratta di un gioco, ma non c’è un obbiettivo da perseguire, un traguardo da raggiungere: gli utenti interagiscono tra loro, fanno conoscenza, acquistano oggetti, compiono azioni simili a quelle fatte nella vita reale. All’interno di questo “gioco”, che ospita circa 7 milioni di iscritti, sono presenti numerosi ambienti: ci sono isole dedicate al gioco d’azzardo, alla storia, alla fantasia, al sesso, alla politica. La scelta è ampia, le possibilità d’azione sono molteplici. Le potenzialità di questa piattaforma cominciano da qualche tempo ad attirare un grosso interesse anche qui in Italia. Importanti politici come Di Pietro e D’Alema hanno costruito dei propri punti personali, numerose università hanno aperto spazi ad hoc, e anche aziende private stanno puntando sempre di più sul fenomeno, creando nuovi punti vendita virtuali. Anche Mario Pireddu è rimasto affascinato dalla portata di questo programma e, circa due anni fa, ha avuto una brillante intuizione: portare la Sardegna su Second Life. Da circa un anno ha iniziato a lavorare al progetto, coadiuvato dal fratello Marco e da un piccolo staff, arrivando a creare la sim (isola) virtuale “Sardigna”, attualmente fruibile a tutti. All’interno di Sardigna è possibile trovare la perfetta ricostruzione del complesso nuragico di Barumini, riprodotto in tutto il suo antico splendore. Si può passeggiare tra le sue mura, salire sulla sua sommità, ammirare il panorama, leggere tutte le informazioni fornite sul monumento. Terminata la visita, ci si può rilassare facendo una passeggiata su una collinetta là vicina, punteggiata dalla vegetazione caratteristica. Per chi lo desidera, c’è inoltre la possibilità di andare al mare, a prendere il sole o.. a fare una passeggiata sul suo fondale, dove si possono ammirare altri monumenti caratteristici della storia sarda, come le tombe dei giganti, in una sorta di “Atlantide nuragica”. La lungimiranza di un ragazzo sardo ha reso dunque possibile la produzione di un luogo virtuale molto curato, che attira già numerose persone. A poco tempo dalla sua effettiva inaugurazione, l’isola Sardigna registra già circa cento iscritti, e il numero è in costante aumento. La sim non viene visitata solo da sardi, ma anche da stranieri provenienti da ogni parte del mondo, incuriositi dall’immagine e dalle costruzioni qui presenti. Nella realtà virtuale di Second Life, spostarsi da un’isola a un’altra è semplice, e con un numero sempre maggiore di iscritti, è facile pensare alla rilevanza che questo progetto potrebbe avere e alle ricadute sul turismo reale. Infatti, i “visitatori virtuali” che arrivano su Sardigna, attirati da quanto riprodotto, possono rapidamente trasformarsi in “turisti reali”, e venire concretamente nella nostra isola per ammirare le meraviglie in essa contenute. Il progetto di Mario Pireddu è un progetto culturale, punta a ricostruire i luoghi simbolo della Sardegna, rappresentare la sua vera identità, non la parte commerciale. Mostrare il nostro passato, anche attraverso la realizzazione di spettacoli musicali e artistici, e proiettarlo verso il futuro, tramite i mezzi che la tecnologia mette a disposizione. Ma quanto creato sulla piattaforma non deve restare qualcosa di limitato al virtuale; si punta alla integrazione di Second Life con la vita reale, l’esperienza virtuale deve essere contigua alla vita concreta, non un qualcosa di necessariamente separato.Per osservare la Sardegna virtuale, è sufficiente iscriversi su http://www.secondlife.com, creare un proprio alter ego virtuale e, una volta dentro al “gioco”, inserire nell’apposito spazio di ricerca le parole Sardigna, Sardinia o semplicemente Sardegna. È un’esperienza che vale la pena fare.
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