Red
6 luglio 2017
Calamità naturali: via libera dalla Regione
La Giunta regionale ha dato il via libera per la richiesta al Governo del riconoscimento dei danni agricoli registrati nel dicembre 2016 e nel gennaio 2017

CAGLIARI - Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Pier Luigi Caria, la Giunta regionale ha deliberato di richiedere al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali il riconoscimento del carattere di eccezionalità delle condizioni metereologiche avverse nel periodo 19-20 dicembre 2016 e 14-18 e 21 gennaio 2017, così da poter accedere alle risorse del Fondo nazionale di solidarietà. In tali finestre temporali, infatti, diverse zone della Sardegna sono state interessate quasi continuativamente da forti piogge, nevicate e trombe d’aria che hanno causato danni e compromesso le attività agricole nei territori di 76 Comuni di tutta l’Isola. Dalla relazione redatta dall’Argea, anche sulla base degli accertamenti in campo effettuati in collaborazione con i tecnici dell'agenzia Laore, è emerso che a causa degli eventi calamitosi sono state danneggiate le infrastrutture, le colture arboree, in particolare le sugherete dove i danni hanno compromesso interi areali, ma anche le produzioni orticole in atto, i fabbricati aziendali ed altri manufatti rurali, le strutture serricole, le scorte aziendali, ed è stata inoltre accertata la perdita di numerosi capi di bestiame.
La normativa vigente prevede che siano ristorabili, tramite le risorse del Fondo di solidarietà nazionale, solo quelle colture e quei beni non ammissibili all’assicurazione agricola agevolata. Esiste tuttavia un decreto legge nazionale del 9 febbraio, disposto ad hoc per l’emergenza terremoto del centro Italia, che consente di estendere i cosiddetti interventi compensativi anche alle aziende agricole della Sardegna che non hanno sottoscritto polizze assicurative, a copertura dei rischi atmosferici, nel periodo che va dal 5 al 25 gennaio. Per favorire la ripresa economica e produttiva, a favore delle imprese colpite da eventi calamitosi, il Governo può concedere contributi in conto capitale per i danni alle produzioni, alle strutture e alle scorte aziendali, prestiti ad ammodernamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell’anno in cui si è verificato l’evento dannoso e per l’anno successivo. Inoltre, possono essere concesse proroghe per una sola volta e per non più di ventiquattro mesi sulle scadenze delle rate delle operazioni di credito agrario di esercizio e di miglioramento e di credito ordinario effettuate dalle imprese agricole. Può essere quindi concesso l’esonero parziale, fino ad un massimo del 50percento, del pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali propri e per i lavoratori dipendenti, in scadenza nei dodici mesi successivi alla data in cui si è verificato l’evento. Tali aiuti possono essere attivati in forma singola o combinata, tenuto conto della dotazione finanziaria assegnata al Fondo di solidarietà nazionale.
Ben 37 dei 76 Comuni interessati dai danni sono della vecchia provincia di Nuoro: Aritzo, Austis, Belvì, Bitti, Bortigali, Desulo, Dorgali, Fonni, Gadoni, Galtellì, Gavoi, Loculi, Lodè, Lodine, Lula, Mamoiada, Meana Sardo, Nuoro, Oliena, Ollolai, Onanì, Onifai, Oniferi, Orani, Orgosolo, Orosei, Orotelli, Orune, Osidda, Ovodda, Posada, Sarule, Siniscola, Sorgono, Tiana, Tonara e Torpè. Altri 17 Comuni sono della provincia di Cagliari: Assemini, Capoterra, Decimoputzu, Maracalagonis, Monastir, Pula, Quartucciu, Quartu Sant’Elena, Sadali, San Sperate, Sestu, Teulada, Ussana, Uta, Villa San Pietro, Villasor, Villaspeciosa. Nella vecchia provincia dell’Ogliastra sono compresi: Arzana, Cardedu, Elini, Gairo, Ilbono, Lanusei, Loceri, Osini, Seui, Talana, Ulassai, Urzulei, Villagrande Strisaili. E poi Bultei, Nughedu San Nicolò, Nule e Pattada dalla provincia di Sassari. Santadi nel Sulcis, Alà dei Sardi e Buddusò in Gallura, Samassi e Serramanna in Medio Campidano.
Nella foto: l'assessore regionale Pier Luigi Caria
|