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G.M.Z. 22 giugno 2007
Clima e biodiversità: anche la Nurra in pericolo
«Tutta la Sardegna corre un alto rischio desertificazione. Ciò non significa un cammello nel deserto ma una mancanza di vita, la distruzione della biodiversità»
Clima e biodiversità: anche la Nurra in pericolo

ALGHERO – Prima giornata di studio ad Alghero sui cambiamenti climatici in atto, e prime conferme. La Costa Smeralda a rischio desertificazione, così come gran parte della Nurra e altre località di vacanza. «Se continua così i vip rimarranno a secco. In Costa Smeralda c'è un processo di desertificazione che in Sardegna interessa le aree costiere». A lanciare a chiare lettere l'sos, è il coordinatore della Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici che si svolgerà a Roma, Vincenzo Ferrara, parlando in occasione del primo workshop di Alghero sulla desertificazione, organizzato dal ministero dell'Ambiente e dall'agenzia della Protezione dell'ambiente (Apat), con la collaborazione della Regione, in vista della conferenza di settembre. «Tutta la Sardegna corre un alto rischio desertificazione, escluse - ha spiegato Ferrata - le zone più alte e il Gennargentu. Quello che bisogna capire è che la desertificazione non significa un cammello nel deserto ma una mancanza di vita, la distruzione della biodiversità, anche in zone insospettabili come la Pianura Padana». L'allarme in Sardegna riguarda il 52% del territorio regionale di cui l'11% già colpito, ovvero con il fenomeno già in atto. L'emergenza riguarda tutta la fascia costiera orientale che corre dalla Costa Smeralda e arriva fino a Villasinius passando per Orosei e Cala Gonone. Altra fascia colorata di giallo e di rosso, le due tonalità di alta sensibilità, va da Oristano a Cagliari ed è la zona considerata maggiormente esposta alla desertificazione. Sotto stress anche la Nurra, tra Sassari, Alghero, Porto Torres e Stintino. Tutti i dati sono stati esposti al pubblico tramite una dettagliata mappa, realizzata dall’Ersat. «Gli ultimi due decenni - hanno detto i responsabili del progetto, Andrea Motroni e Josuè Loj - sono stati i più drammatici per la Sardegna con una riduzione media delle precipitazioni del 10% e un aumento delle temperature medie nel valore massimo, con fenomeni estremi e con gli ultimi sette anni i più siccitosi mai conosciuti». I dati si prestano già a prime smentite, come quella di Enrico Muttoni, che dalle pagine del forum di Alguer.it, non senza precisi riferimenti, considera le conclusioni a cui diversi studi portano (la desertificazione), solo falsi allarmi. Il workshop proseguirà oggi, partecipano Anna Luise e Luciana Sinisi dell'Apat, Gretel Gambarelli della Fondazione Enrico Mattei, Maria Grazia Cotta del Ministero dell'Ambiente, Pietro Laureano dell'Unesco. Alla tavola rotonda pomeridiana, sul tema «Proposte e indicazioni per piani di monitoraggio, tecnologie per la lotta siccità ed alla desertificazione ed interventi di policy» presieduta dal Sottosegretario all'Ambiente Bruno Dettori, prenderanno parte, tra gli altri, Valerio Calzolaio, Vincenzo Ferrara e Romualdo Coviello, Presidente del Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (Cra)./IL PROGRAMMA



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