G.M.Z.
9 luglio 2007
Da Alghero a Napoli, il clima che cambia
Dopo Alghero, Sant Vincent, Palermo, e da oggi Napoli. I cambiamenti climatici al centro di discussione in Italia

NAPOLI - Con i cambiamenti climatici cambia in modo drammatico la geografia del dissesto del suolo. Dopo Alghero, Sant Vincent, Palermo e da oggi Napoli. Ha avuto inizio il quinto workshop sul clima, in attesa della Conferenza Nazione (organizzata per il Ministero dell’Ambiente da Apat, l’Agenzia per la protezione dell’Ambiente), in programma il 12 e 13 settembre a Roma. A Castel dell’Ovo di Napoli si parla di “Cambiamenti climatici e dissesto idrogeologico”. «In una sola giornata di pioggia si concentreranno le stesse quantità che oggi cadono mediamente in due o tre mesi. Si tratta di condizioni che oggi già si verificano in situazioni eccezionali: è successo in Piemonte, dove in una sola giornata sono caduti 200 ml di pioggia, quando la media annuale nel nostro paese è di 800/1.000 ml, in pianura. Questi avvenimenti, simili a quelli che avvengono nei climi tropicali – spiega il coordinatore della Conferenza Vincenzo Ferrara - sono destinati a moltiplicarsi e a diventare la norma. Le precipitazioni annuali, nei prossimi decenni si concentreranno tutte in pochi giorni, cui seguiranno mesi di siccità». E dal workshop di Napoli che emergeranno le soluzioni concrete per la gestione dell’aumento del rischio idrogeologico collegato al clima impazzito. Al serio rischio desertificazione per le regioni più meridionali lanciato da Alghero, con la Sardegna costiera in testa, si passa a quello idrogeologico: Campania, Calabria e Liguria le regioni più a rischio. In programma il 16 luglio l’incontro di Parma.
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