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G.M.Z. 5 settembre 2007
Da Alghero a Roma
Alla Fao la conferenza sul clima
Il clima che cambia, a Roma la Conferenza Nazionale. Dopo il convegno di Alghero grande attesa per la definizione di un piano d’azione unitario per affrontare l’emergenza
Da Alghero a Roma. Alla Fao la conferenza sul clima

ALGHERO - Ai blocchi di partenza la Conferenza Nazionale sui cambiamenti climatici che si terrà a Roma il 12 e 13 settembre presso la Fao. L'evento, organizzato dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente, ha l'obiettivo di definire al più presto un piano d'azione per affrontare l'emergenza clima. Era giugno quando ad Alghero molti scienziati intervenuti al seminario sulle “variazioni climatiche e i processi di desertificazione” lanciarono, appunto, l’allarme “desertificazione”. Un percorso lungo quattro mesi, nei quali in differenti workshop di studio, si sono affrontati tutti i maggiori problemi derivanti dal cambio repentino delle condizioni climatiche. Il convegno di Alghero è stato il primo dei sette appuntamenti di supporto alla Conferenza Nazionale in programma nella Capitale, organizzata dal ministero dell'Ambiente. Potenzialmente è a rischio desertificazione il 52% del territorio nazionale: In cima alla lista proprio la Costa Smeralda, ma anche tutta la fascia costiera dell'Abruzzo, parte della costa della Puglia che include Otranto da una parte e Gallipoli dall'altra, e il lungomare di Agrigento. Le sette regioni più a rischio desertificazione, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, nel frattempo hanno già hanno stanziato più di 6,6 miliardi di euro per piani anti-siccità nell'ambito delle risorse comunitarie di sostegno. Ma la situazione più grave è quella della Sardegna, dove il rischio desertificazione riguarda ben oltre il 52% del territorio regionale, di cui l'11% già colpito, ovvero con il fenomeno già in atto. L'emergenza investe praticamente tutta la fascia costiera orientale (dalla Costa Smeralda a Villasimius, passando per Orosei, Cala Gonone e Tortolì). Poi la fascia che da Oristano porta a Cagliari e la Nurra (Sassari, Alghero, Porto Torres e Stintino). Desertificazione ma non solo, perché il clima che cambia, determina gravi ripercussioni in molti campi: Aumento della mortalità del 3% per ogni grado di crescita della temperatura media nazionale; rischio di un aumento dell'incidenza di patologie come febbre del Nilo Occidentale, leishmaniosi e salmonella; intossicazione da alghe e cianobatteri. Emergenza anche per l'ambiente, con le piogge in diminuzione del 14% negli ultimi 50 anni e un aumento nell'ultimo secolo della temperatura media italiana di 0,7 gradi al nord e 0,9 gradi nel centro e nel Sud. A scattare questa fotografia il primo rapporto sul Cambiamento climatico e salute in Italia realizzato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e confermato dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), secondo il quale, è atteso un aumento delle temperature fino a circa 3,5-4 gradi centigradi entro la fine del secolo.



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