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8 settembre 2007
Anche Stintino dice no al passaggio delle petroliere
Gli assessori all’Ambiente e all’Ecologia manifestano il loro consenso per la manifestazione organizzata per domani alla spiaggia delle Pelosa

STINTINO - «Ci saremo anche noi alla Pelosa per dire no al passaggio delle petroliere nel Golfo dell’Asinara». Lo affermano gli assessori comunali all’Ambiente, Antonella Mariani, e all’Ecologia, Angelo Moschella, che manifestano la loro solidarietà e consenso alla manifestazione che un comitato spontaneo di cittadini, supportato dall’artista Leonardo Boscani, ha organizzato per domani mattina alle 10,30 alla spiaggia della Pelosa di Stintino. «Il passaggio delle navi è proprio di fronte al nostro mare – afferma Antonella Mariani – e non possiamo rimanere indifferenti. Ci adopereremo per sensibilizzare politici e organizzare tavole rotonde per affrontare questo genere di problematiche». «Stintino è un paese ad alta vocazione turistica – aggiunge Angelo Moschella – e un disastro ecologico non farebbe che danneggiare il suo sistema economico. Certo siamo preoccupati ed è per questo che abbiamo visto di buon grado questa manifestazione». Gli amministratori stintinesi vogliono inoltre sottolineare la loro disponibilità ad un confronto e una partecipazione con le altre amministrazioni che, nei giorni scorsi, si sono incontrate con i vertici di Endesa. «Abbiamo saputo della riunione in Provincia e dell’iniziativa del comitato spontaneo dai quotidiani locali – ribadiscono i due membri della giunta Diana – eppure nel caso di problemi creati dal passaggio delle navi petroliere Stintino ne risentirebbe forse più di tutti». In sintonia con gli assessori all’Ambiente e all’Ecologia, si aggiunge anche quello al Turismo, Angelo Schiaffino. «Sicuramente si tratta di scelte importanti – afferma – che andrebbero ponderate con tutto il territorio. Le ricadute di un passaggio si ripercuoterebbero su tutti i comuni del Golfo dell’Asinara». «Certo, Stintino è più a rischio della stessa Porto Torres – conclude Schiaffino – Industria e ambiente hanno sempre fatto a pugni; o si sceglie di fare turismo o di fare industria con le petroliere. Inoltre il passaggio delle navi non migliora l’immagine del Golfo dell’Asinara e del territorio. Vale la pena di fare questo passo?».
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