La realizzazione della 4 corsie Alghero-Sassari diventa un caso tutto politico. Ci pensa Matteo Salvini ad indicare proprio nella realizzazione delle infrastrutture le profonde divisioni presenti all´interno del Governo. «Basta con i no, la Sardegna ha bisogno di si, deve andare avanti»
ALGHERO - Ci sono a rischio 125milioni. Un territorio che si mobilita e 8 sindaci che hanno ufficialmente chiesto l'audizione a Roma col Sottosegretario di Stato Giorgetti, che è anche il segretario del
Cipe [
LEGGI]. Se mai servisse un po di pepe in Sardegna per surriscaldare un clima già ampiamente scottante però, ci pensa Matteo Salvini in persona. Con abilità scarica tutte le responsabilità dei «no» ideologici sugli alleati Pentastellati. E nel calderone, tra
Tav,
Tap e metanodotti vari ci finiscono perfino i pochi chilometri della dorsale settentrionale sarda fino ad Alghero.
Per non far passare in sordina quanto già pronunciato solo qualche giorno fa in occasione dell'intervista sulla
Nuova [
LEGGI], a favore di telecamere ritorna prepotentemente sull'argomento infrastrutture e non lascia troppo spazio all'immaginazione. Senza mai nominare lo stallo burocratico-amministrativo venutosi a creare nei due Ministeri a guida 5 Stelle per la realizzazione del lotto 1 della Sassari-Alghero, ammette candidamente che sulla realizzazione delle opere pubbliche nel paese ci sono profonde divergenze all'interno del Governo.
«La Sardegna soprattutto ha bisogno di "si"» dice Salvini. «C'è il discorso delle infrastrutture che ci differenzia dai nostri alleati. La Sardegna ha bisogno di andare avanti, non tornare indietro» precisa il «capitano» leghista nella sede del Psd'Az, solo 12 ore dopo aver rilasciato da Olbia l'
hashtag rassicurante "la Sassari-Alghero si farà a 4 corsie" [
GUARDA]. Caso risolto: l'ultimo lotto della SS291 diventa un caso tutto politico. E in attesa di capire chi parteciperà al Consiglio comunale aperto in programma lunedì in via Columbano ad Alghero [
LEGGI], al quale sono stati invitati tutti i parlamentari sardi, il braccio di ferro è servito.