L´associazione ambientalista manifesta grande apprezzamento per l’azione di repressione della raccolta abusiva del riccio di mare condotta dalla Guardia di finanza di Alghero. Il Wwf si costituirà parte civile nell’eventuale processo per disastro ambientale contro i bracconieri di ricci di mare
ALGHERO - Nei giorni scorsi, la Guardia di finanza di Alghero ha posto sotto sequestro 480 vaschette (per un totale di circa 70chilogrammi di polpa di ricci di mare)
[LEGGI], per ottenere i quali si stima siano stati utilizzati molte migliaia di ricci. «Si tratta di un vero e proprio crimine di natura - ha dichiarato il delegato Wwf per la Sardegna Carmelo Spada - un prelievo abnorme e devastante per l’ecosistema marino in un periodo di fermo biologico».
«Si consideri - ha continuato Spada - che un prelievo illegale come quello stroncato dalla Guardia di finanza potrebbe essere devastante per la specie, perché la stessa è a rischio di estinzione già a causa del prelievo eccessivo legale. Infatti, la stessa Regione sarda ha posto ulteriori limiti alla pesca autorizzata stabilendo per la passata stagione che i 187 pescatori sardi autorizzati potessero raccogliere in una giornata un massimo di mille ricci per singolo operatore; 2mila esemplari (per l’operatore accompagnato da assistente) e 3500 per pescatori professionali subacquei accompagnati da due assistenti a bordo dell’imbarcazione».
«Mentre la pesca sportiva è stata consentita nelle giornate di sabato, domenica e festivi, con una raccolta massima di cinquanta ricci al giorno. Si capisce quindi l’enorme danno che potrebbe aver causato alla specie un prelievo così massiccio concentrato in pochi giorni e in un momento di riposo biologico da bracconieri di ricci e, qualora venissero incriminati per disastro ambientale - ha concluso il delegato Wwf per la Sardegna - la nostra associazione valuterà la possibilità di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale».