Sulla querelle intervengono Bruna Russino (Comitato 45decibel), Carmelo Spada (co-fondatore Comitato 45decibel, gia responsabile Wwf Sardegna contro l’inquinamento acustico) ed Antonio Gianorso (Comitato di quartiere della Pivarada)
ALGHERO - «Sulle attività dello Sportello di conciliazione del rumore
[LEGGI] aleggia una certa confusione e ingiustificata paura da parte di alcuni candidati alle prossime Amministrative
[LEGGI] [LEGGI], siano essi giovani, di primo o vecchio pelo. Quanto emerge dal dibattito cittadino mette in luce scarsa la conoscenza in materia di inquinamento acustico e, soprattutto, delle stesse attività che l’Ufficio Commercio e la Polizia amministrativa svolgono. Questi ultimi infatti forniscono supporto e le informazioni necessarie per chi volesse intraprendere attività accessorie, quale l’intrattenimento musicale, a quella principale di somministrazione. Altrettanto fa lo Sportello attraverso un vademecum, concordato, anni fa, con i dirigenti comunali di vari settori, rivolto alle imprese e ai cittadini».
Inizia così l'intervento congiunto di Bruna Russino (Comitato 45decibel), Carmelo Spada (co-fondatore Comitato 45decibel, gia responsabile Wwf Sardegna contro l’inquinamento acustico) ed Antonio Gianorso (Comitato di quartiere della Pivarada), che cercano di mettere un punto a dubbi e polemiche riguardante il nuovo soggetto amministrativo, ritenuto, da più parti e sbagliando, solo uno strumento censorio. «Lo Sportello – spiegano - informa mettendo a disposizione le competenze acquisite sin dal 2012, con la costituzione del Comitato 45decibel. Dal 2012, anche grazie al lavoro svolto, si è assistito ad una crescita della cultura di impresa e della consapevolezza dei diritti di cittadini e imprese in materia di inquinamento acustico e dei danni che si possono creare o subire a causa dell’inosservanza delle regole: ristoranti, in punti centralissimi della città, che a causa della musica assordante dei dirimpettai, perdono clienti; gli hotels, i cui ospiti si lamentano per il rumore e l’impossibilità di riposare nelle ore notturne a causa delle immissioni rumorose. Nel corso degli anni, diverse attività commerciali hanno effettuato modifiche tecniche, grazie al lavoro professionale dei tecnici competenti in acustica, che hanno reso possibile la loro attività accessoria di intrattenimento senza più disturbare il circondario. Questo è il grande lavoro che abbiamo contribuito ad avviare in un rapporto di cittadinanza attiva intrapreso con i dirigenti comunali di vari settori: la dottoressa Francesca Caria (Ambiente), il dottor Giovanni Spanedda (Attività produttive) e il dottor Guido Calzia (Polizia locale) e vari assessori comunali», sottolineano Russino, Spada e Gianorso.
«Se da una parte i tanti candidati alle Amministrative parlano – insistono dallo Sportello del rumore - per converso, i candidati sindaci tacciono. Certo non per pudore, presumibilmente, per un’infondata paura di scontentare un’esigua fetta di elettori. O forse la consapevolezza che qualsiasi promessa di deregulation o tolleranza sarebbe inattuabile e andrebbe a confliggere con norme precise e ben note in città grazie al nostro lavoro di cittadini attivi. La proposta: una casa comunale per la musica, i giovani e gli artisti. Raccogliendo le esigenze di una società moderna che deve porre al centro i giovani, proponiamo la creazione di una Casa della Musica in spazi comunali, come l’ex Cotonificio, che dovrà essere appositamente ristrutturato e adeguato. Un centro culturale polivalente (supportato dagli Uffici comunali alle Politiche giovanili) dedicato alla musica, agli artisti, all’aggregazione giovanile e alla creatività che, al contempo, sappia lasciare fuori dalla porta, i politici e/o gli imprenditori, che legittimamente svolgono attività imprenditoriali basate sull’intrattenimento. Una cosa sono i giovani, la cultura musicale, le politiche di supporto ai giovani, tutt’altro sono le attività imprenditoriali», concludono Bruna Russino, Carmelo Spada ed Antonio Gianorso.
Nella foto: Bruna Russino