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Mariangela Pala 15 giugno 2019
Porto Torres: «Basta ambientalisti, puntiamo sullo sviluppo»
Giù i vincoli ambientali imposti dal vecchio Piano paesaggistico regionale e sulla nuova legge urbanistica il nuovo esponente della Giunta Solinas promette di rivoluzionare i vecchi canoni
Porto Torres: «Basta ambientalisti, puntiamo sullo sviluppo»

PORTO TORRES - Un occhio di riguardo verso la Costa Smeralda dove il mattone ha superato i vincoli ambientali, «quelli troppo restrittivi che vigono sulle coste e nell’interno dove è possibile costruire in modo armonico con il contesto ambientale». E’ la filosofia politica dell’assessore regionale all’Urbanistica, Quirico Sanna che attacca il Gruppo di intervento giuridico in occasione dell’incontro organizzato dal segretario del Partito sardo d’Azione Ilaria Faedda e dai dirigenti Bastianino Spanu e Gavino Gaspa nella sala del Museo del porto a Porto Torres.

«Non me ne frega niente degli ambientalisti e dell’ecologista da strapazzo, ci sono zone in cui dobbiamo consentire lo sviluppo ricettivo cambiando la destinazione d'uso delle Zone H, aree di pregio naturalistico e paesaggistico, che a Porto Torres sono situate di fronte la spiaggia di Balai, per trasformarle in Zone F allo scopo di favorire insediamenti turistici e strutture ricettive». Giù i vincoli ambientali imposti dal vecchio Piano paesaggistico regionale e sulla nuova legge urbanistica il nuovo esponente della Giunta Solinas promette di rivoluzionare i vecchi canoni. «Puntiamo sul ripopolamento dell’agro e dei centri storici diventati veri cimiteri immobiliari, penalizzati dalle volumetrie con troppi vincoli perché si impedisce alle persone di costruire e di ritornare ad animare i centri urbani».

Per l’assessore gallurese «bisogna smetterla di avere un concetto speculativo dobbiamo avere il coraggio di fare scelte forti, senza paura di costruire per favorire uno sviluppo turistico, perché ci sono costruzioni a poche miglia dall’acqua che sono pubblicate nelle migliori riviste di architettura considerate vere e proprie opere, progetti di alto livello». E sul concetto del bello, Porto Torres non rappresenta per l’assessore un grande esempio. «Ho trovato la città sporca e abbandonata, - ha dichiarato Quirico Sanna – ho preso visione dell’ostello della gioventù occupato dalla famiglia Rom con bambini che vivono senza luce ed acqua. Un atto di grande inciviltà che segnalerò a chi di dovere per trovargli un’adeguata collocazione e restituire la struttura alla sua funzione ludica e ricettiva».

E sullo sviluppo turistico questo deve partire dall'isola dell'Asinara. «Porto Torres deve potersi esprimere su un territorio che gli appartiene, - sottolinea Sanna - per questo nell'opera di dismissione dallo Stato, l'isola dell'Asinara deve ritornare sotto il governo regionale e, sulla presidenza del parco dico che questa deve essere espressione di questo territorio». Lo stesso dirigente del Psd'Az, Bastianino Spanu ribadisce che «bisogna parlare di una importante criticità che la politica deve affrontare oggi, - spiega - in maniera prioritaria, ossia il tema della sovranità territoriale necessaria per ridisegnare la nostra città».
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