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«Si mortifica la vocazione turistica di Alghero»
Non soltanto scontro politico. Critiche durissime sul nuovo waterfront urbanistico. Parole di Gian Luca Musilli, progettista del Congressional Park Stadium proprio nell´area di Maria Pia ad Alghero

ALGHERO - «Mentre in Europa e nel mondo le città costiere investono in progetti leggeri, sostenibili e integrati per la realizzazione dei "lungomare" ad Alghero si propone un'imponente operazione di “waterfront urbanistico" che stravolge in modo irreversibile l'identità storica e ambientale di Maria Pia. Un’opera invasiva, calata dall’alto, che ignora la vocazione naturale dell’area, la sua fragilità ambientale e le reali esigenze della collettività. L'ipotesi di chiusura del viale I Maggio, asse viario storico e strategico anche per la sicurezza e la fruibilità dell’area e del Palazzo dei Congressi, è solo il primo passo. Il progetto prevede nuove rotonde, strade interne, parcheggi dentro i terreni di Maria Pia e un disegno urbanistico che sacrifica ambiente e accessibilità per creare una passerella turistica a beneficio di qualche hotel che questa amministrazione Cacciotto vorrebbe realizzare nell'area pubblica adiacente al palazzo dei congressi. Il tutto in una zona sensibile dal punto di vista ambientale e per questo sottoposta a vincolo paesaggistico dal PPR, incastonata tra la ZPS del Calich (nonché Parco di Porto Conte) e il mare, tra dune e pineta, con potenziali danni ambientali irreversibili».
Parola di Gian Luca Musilli, progettista del Congressional Park Stadium proprio nell'area di Maria Pia ad Alghero, agronomo e grande conoscitore della realtà golfista europea e mondiale. «Ciò che si profila - sottolinea - non è rigenerazione urbana, ma un mero consumo di suolo mascherato da riqualificazione. Nessuna visione d’insieme di tutto il compendio di Maria Pia e aree limitrofe, nessun progetto alternativo, nessun coinvolgimento pubblico reale, nessuna valutazione d’impatto sociale, economico o ambientale. Nessuna considerazione per il palazzo dei congressi, quest'ultima infrastruttura realizzata per accogliere grandi eventi congressuali e di spettacolo, servito da una rete viaria che offre varie alternative di snodo per il traffico. Un'infrastruttura pubblica costata 25 milioni di euro e mai entrata in funzione».
La sua critica è proprio nella visione e nella prospettiva che un'amministrazoione pubblica dovrebbe riservare ad un'area tanto delicata quanto potenzialmente favorevole per la crescita dell'economia e del benessere locale. «Di contro un'alternativa concreta, seppur ancora chiusa nei cassetti nel tavolo del sindaco Cacciotto, esiste - ricorda Gian Luca Musilli - è il progetto del parco pubblico multifunzionale, noto anche con il nome di Congressional Park Stadium che prevende anche il primo percorso da golf pubblico in Italia. Un progetto pubblico, integrato, multifunzionale, che nasce proprio in un’ottica di compatibilità con la realizzazione del lungomare a Maria Pia e della riqualificazione di viale Burruni a lato del Calich. Un progetto leggero, lineare, rispettoso del contesto ambientale, che valorizza il paesaggio e apre alla prospettiva di un nuovo modello di sviluppo senza consumo di suolo. Turismo sportivo, eventi, inclusione e fruizione sostenibile: è questa la visione di futuro di cui Alghero ha bisogno. Il vero futuro della Riviera del Corallo non si costruisce distruggendo il territorio, ma valorizzandolo in funzione delle reali vocazioni naturali dei luoghi. Il lungomare di Cannes, nella Costa Azzurra in Francia rappresenta un esempio concreto e tangibile di una armoniosa integrazione tra spazio urbano, ambiente e fruizione turistica dei luoghi».
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