Lo ha annunciato l’assessore regionale dell’Industria Anita Pili dopo il parere favorevole di compatibilità ambientale della Commissione tecnica nazionale sul progetto del tratto nord della dorsale che porterà il metano in Sardegna. L´operazione assicurerà il collegamento tra la nuova struttura di trasporto e le diverse utenze presenti sul territorio, compreso il metanodotto Derivazione per Alghero
ALGHERO - «Il Piano per la metanizzazione della Sardegna è ormai entrato nella fase attuativa», ha dichiarato l’assessore regionale dell’Industria Anita Pili dopo il parere favorevole di compatibilità ambientale della Commissione tecnica nazionale sul progetto del tratto nord della dorsale che porterà il metano in Sardegna
[LEGGI]. «L’autorizzazione appena ottenuta aggiunge un altro tassello alla prospettiva di transizione energetica per la Sardegna – ha aggiunto Pili – L’infrastruttura consentirà anche alla nostra regione di contribuire allo spegnimento delle centrali e al pieno raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Attendiamo ora gli ultimi passaggi, fiduciosi che si arrivi alla conclusione di un iter che compenserà il gap infrastrutturale che si è protratto per troppi anni a svantaggio dei cittadini sardi e dell’industria. Basti pensare che ogni anno l’assenza del metano costa alla Sardegna 400milioni di euro. Per questa ragione, la Giunta regionale ha inserito la metanizzazione come obiettivo primario per la nostra Isola. Continuerà il nostro impegno affinché si sciolga il cruciale nodo della perequazione, la ripartizione degli oneri connessi alle opere di infrastrutturazione della Sardegna, prevedendo che, in attesa di un’auspicabile tariffa unica nazionale, l’Isola sia associata a uno degli ambiti tariffari già formati dall’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) e che garantisca quindi ai cittadini e alle imprese sarde un costo del gas naturale paragonabile a quello sostenuto dagli altri cittadini italiani».
Il progetto, denominato “Metanizzazione Sardegna” settore centro-nord, interessa i territori di tre province (Sassari, Nuoro ed Oristano) e quarantatre Comuni, prevedendo come principale intervento la realizzazione di tre metanodotti principali di lunghezza complessiva di circa 237chilometri: metanodotto Palmas Arborea-Macomer (50,1chilometri), metanodotto Macomer-Porto Torres (78,68chilometri) e metanodotto Macomer-Olbia (108,325chilometri). L’opera verrà completata con la realizzazione di otto linee secondarie (circa 112chilometri), funzionalmente connesse alle linee principali, che assicureranno il collegamento tra la nuova struttura di trasporto e le diverse utenze presenti sul territorio: metanodotti “Derivazione per Alghero” (18,460chilometri), “Stacco per Comune di Ittiri” (0,305), “Derivazione per Nuoro” (54,260chilometri), “Stacco per Comune di Pozzomaggiore” (1,055), “Allacciamento per Sassari” (6,280chilometri), “Allacciamento per Siamanna” (5,330), “Allacciamento per Suni” (15,500chilometri) ed “Allacciamento per Thiesi Dn 150mm (10,455).
La profondità media di posa in opera del metanodotto sarà dì circa 2metri, incrementabile in funzione delle condizioni locali, in particolare dove verranno realizzati attraversamenti di corsi d'acqua, infrastrutture (strade e ferrovie) ed aree di particolare pregio ambientale con modalità “trenchless” (tecnologia a basso impatto ambientale). Oltre alla posa in opera delle condotte principali e secondarie, è prevista la realizzazione di tutte le infrastrutture fuori terra, in particolare dei cosiddetti “Punti di intercettazione e derivazione importante”, “Punti di intercettazione di linea” e “Punti dì intercettazione con dìsgaggio di allacciamento”, che occuperanno complessivamente circa 31mila metri quadri di superficie.
Nella foto: l'assessore regionale Anita Pili