Red
31 gennaio 2020
Donazioni e trapianti: numeri in crescita nell´Isola
Ieri, nel corso di un incontro a Cagliari, con il coordinatore del Centro regionale trapianti Lorenzo D’Antonio, l’assessore della Sanità Mario Nieddu ha presentato il report sull’attività di donazione e trapianti in Sardegna nel 2019

CAGLIARI - «L’attività di donazione e trapianti ha registrato nel 2019 numeri positivi sul nostro territorio, con una considerevole inversione di tendenza rispetto all’anno precedente. Un aspetto che testimonia il grande potenziale di un ambito che in Sardegna esprime eccellenze e grandi professionalità. Come Regione mettiamo in campo ogni possibile strumento per far crescere un settore da cui dipendono la salute e la speranza di vita di tante persone». Sono le parole dell’assessore della Sanità Mario Nieddu, che ieri (giovedì), nel corso di un incontro a Cagliari, con il coordinatore del Centro regionale trapianti Lorenzo D’Antonio, ha presentato il report sull’attività di donazione e trapianti in Sardegna nel 2019.
«Un ruolo significativo sulla crescita lo hanno avuto le segnalazioni dei soggetti che potrebbero essere idonei alla donazione, a riprova della capacità del nostro sistema di fare rete», spiega Nieddu. Nell’anno che si è appena concluso, le segnalazioni (persone per cui è stata accertata la morte celebrale) sono state novantadue, il 30percento in più rispetto al 2018. «Insieme a tutti gli altri indici sono cresciute anche le opposizioni – precisa l’esponente della Giunta Solinas – che si attestano attorno al 23,9percento, un dato comunque inferiore al 30percento della media nazionale, ma che ci spinge a fare delle riflessioni e intervenire. Avvieremo una grande campagna di sensibilizzazione, per informare i cittadini in modo corretto».
Nel 2019, i trapianti in Sardegna sono stati complessivamente settantasei (contro i sessantaquattro del 2018): ventisette i trapianti di fegato (compreso trapianto combinato fegato-rene), contro i ventitre del 2018; quarantasei i trapianti di rene (compreso trapianto combinato fegato-rene), contro i trentasette del 2018; tre trapianti di cuore, contro i due dell’anno precedente. Più che triplicati i prelievi di cornea (trentaquattro). Gli organi ceduti e trapiantati nei centri extraregionali nell’ambito dei programmi nazionali (pediatrico e iperimmuni) sono stati sessantaquattro. Sui tempi necessari a ricevere il trapianto, la Sardegna registra attese inferiori rispetto alla media nazionale: sessantatre giorni per il trapianto di fegato (150 giorni media nazionale), 85,3 per il cuore (contro 360 giorni) e 240 giorni il rene (750 media nazionale).
Inoltre, nell’anno che si è appena concluso, è cresciuto l’impegno del Centro regionale trapianti nella formazione e nell’informazione sia dei cittadini, sia degli operatori sanitari. In particolare, sono stati realizzati incontri con gli studenti delle scuole superiori e con le Forze armate, con finalità di divulgazione della cultura della donazione ed incontri di formazione in collaborazione con la Facoltà di Scienze infermieristiche dell’Università degli studi di Cagliari, con l’Ordine delle professioni infermieristiche di Cagliari e con il personale in servizio all’anagrafe dei Comuni della Sardegna nell’ambito del progetto “Una scelta in Comune”. Sono circa 138mila i cittadini sardi che hanno dichiarato ai Comuni la propria volontà. Di questi, il 79,1percento ha espresso il proprio consenso alla donazione (lo stesso dato a livello nazionale è del 70percento), mentre le opposizioni si sono attestate al 20,3percento (analogo dato a livello nazionale è del 30percento).
Nella foto: l'assessore regionale Mario Nieddu
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