Mentre proseguono le trattative di Ryanair su Olbia, prende corpo l´ipotesi di un ingresso della Regione Sardegna nel capitale di Air Italy. Dalla Giunta regionale, per ora, non arrivano smentite ne conferme
CAGLIARI - E' il caos sui cieli della Sardegna. L'annunciata liquidazione di Air Italy nel momento peggiore per i trasporti aerei isolani (con la continuità azzoppata), manda letteralmente in fibrillazione il sistema: da un lato si rincorrono voci incontrollate di nuovi ed impraticabili scenari, dall'altra iniziano ad arrivare le prime smentite ufficiali.
E' il caso di Ryanair che chiude ogni possibilità d'ingresso nel capitale Air Italy, ma allo stesso tempo rilancia le sue ambizioni per la seconda base sarda nell'aeroporto di Olbia [
LEGGI]. Fatto questo che avrebbe un importante ricaduta su tutto il trasporto aereo nell'isola, con nuove ed imprevedibili rotazioni sui tre scali.
Nelle ultime ore c'è un'altra strada che si fa breccia nei piani alti della Regione. Prende corpo l'ipotesi di un ingresso della Regione Sardegna, attraverso la controllata Sfirs, in Air Italy. Si tratta ancora di indiscrezioni, ma il fatto stesso che non arrivino smentite ufficiali lascia aperta la possibilità. Il modello partecipato stile Corsica, infatti, godrebbe di un'ampia trasversalità tra i partiti in Consiglio regionale. Operazione che si preannuncia non semplice, a causa sopratutto delle grosse perdite contabilizzate sul 2019 (circa 230 milioni) [
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