Red
9 giugno 2020
Tubatura in spiaggia: l´allarme a Olbia
La Federazione richiede con massima urgenza un controllo utile alla rimozione di una tubatura emersa nella spiaggia di Marinella, ad Olbia. Allertata la locale Capitaneria di porto

OLBIA - «Alcuni giorni fa, abbiamo ricevuto una segnalazione da parte di alcuni affiliati Federbalneari, che ci hanno scritto nella nostra chat di segnalazioni presunti abusi, di una tubazione emersa nelle acque della spiaggia della Marinella-Olbia. Siamo accorsi e abbiamo contattato subito la Capitaneria di porto, la quale si è recata sul posto e ha potuto constatare che si trattava di una tubazione “particolare” e che avrebbero movimentato con urgenza il Comune di riferimento, perchè intervenissero subito».
Lo spiegano Mario Isoni e Claudio Maurelli, rispettivamente presidente e segretario della Federbalneari Sardegna, che sottolineano come «ad oggi, purtroppo, nulla è stato fatto e nella speranza che “qualcuno batta un colpo”, la tubazione è sempre li, con il rischio che qualcuno si faccia davvero male o anneghi. Chiediamo celerità nel verificare subito di che tubazione si tratti e che venga messo in sicurezza un tubo del genere. A questo punto, fare i controlli è importantissimo per sapere, chi ha autorizzato il passaggio di una tubazione cosi lunga e cosi mal posizionata sul fondo del mare mettendo a repentaglio la vita dei bagnanti (per almeno un chilometro di tratto di mare)».
«E' evidente che la tubazione parte da una struttura privata presente nella spiaggia. Il tubo si trova in corrispondenza, in linea d'aria con l'Hotel Abi D'oru. Speriamo non si tratti di tubazione abusiva o ancora peggio, Rete fognaria abusiva. Andremo in fondo anche a questa storia, perchè chi segnala ha il diritto di sapere se i propri figli vanno in una spiaggia sicura o meno, oppure che non finiscano per nuotare tra i liquami. Siamo certi che il Comune andrà sino in fondo a questa vicenda e farà chiarezza tutelando le famiglie di Olbia, come è abituato a fare soprattutto in questo caso di pericolo imminente», concludono Isoni e Maurelli.
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