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13 luglio 2020
«Ora basta col silenzio complice sulla sanità»
Tutti i consiglieri di minoranza uniti ad Alghero in difesa degli ospedali. «Sia tolto il bavaglio al Consiglio Comunale e lo si metta in condizione di discutere di sanità e di poter difendere il territorio, visto che chi deve farlo istituzionalmente in rappresentanza della città sta zitto, messo all’angolo»

ALGHERO - «Ora basta col silenzio complice sulla sanità. Giovedì 16 luglio alle 10 è convocata la Commissione Sanità che dovrà decidere anche sul futuro dell’Ospedale Marino e di conseguenza dell’intero sistema sanitario algherese. Perché il Presidente Raffaele Salvatore non convoca il Consiglio Comunale aperto come richiesto dalle forze di minoranza? Perché questo silenzio della massima assemblea civica che sembra già in vacanza da tempo, mentre nel capo di sotto si decidono le sorti di questo territorio? Come qualificare altrimenti il silenzio assordante del Sindaco sulla bocciatura dell’accreditamento del reparto di terapia intensiva avvenuta nei giorni scorsi. Come qualificare la chiusura del reparto di chirurgia perché mancano i medici o la mancata riapertura delle sale operatorie per scelte incomprensibili e dannose. Sia tolto il bavaglio al Consiglio Comunale e lo si metta in condizione di discutere di sanità e di poter difendere il territorio, visto che chi deve farlo istituzionalmente in rappresentanza della città sta zitto, messo all’angolo. Sia convocato un Consiglio comunale d’urgenza, prima della commissione regionale di giovedì e contemporaneamente sia invitato l’assessore regionale Nieddu a partecipare a un’assemblea aperta alle forze sociali, sindacali, politiche e ai consiglieri regionali del territorio». E' la durissima presa di posizione di tutti i gruppi di minoranza di Alghero. Roberto Ferrara, Graziano Porcu (M5s), Gabriella Esposito, Mario Bruno e Pietro Sartore (X Alghero), Raimondo Cacciotto e Ornella Piras (Futuro Comune), Mimmo Pirisi (Pd) e Valdo Di Nolfo (Sinistra Comune) chiedono immediate spiegazioni sulla situazione in cui è piombata la sanità nel territorio.
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