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Alessio Sanna 19 settembre 2020
Nuovi orari bus alle fermate: un disastro totale
Le pezze risolutive sono peggio del buco. Ritardi e disinformazione la fanno da padrone. Guardare per credere le nuove "paline" installate nelle fermate ad Alghero
Nuovi orari <i>bus</i> alle fermate: un disastro totale

ALGHERO - Tra le notizie dell'estate algherese spicca di sicuro l'installazione presso le paline di fermata Arst - se possiamo avere il coraggio di chiamarle tali - degli orari dei passaggi dei mezzi. Una richiesta che era fortemente desiderata dall'utenza che, spesso non algherese, deve barcamenarsi con una totale assenza di comunicazione da parte dell'azienda che gestisce le linee e, anche quando la comunicazione c'è, le informazioni sono date in maniera approssimativa e a volte addirittura con refusi. L'amministrazione ha fatto un plauso a tali azioni, ma probabilmente nessuno ha provveduto a sincerarsi né della situazione pregressa, né tantomeno (fatto gravissimo) delle lavorazioni eseguite di recente. Delle due l'una: o nessuno ha visto e ci si è limitati al comunicato stampa, oppure è stato visto il lavoro ed è stato reputato ben fatto dandone comunicazione alla cittadinanza.

Ma andiamo per ordine. Per comprendere cosa accade al trasporto pubblico algherese le parole e i commenti servono a ben poco se non a fare da didascalia alla realtà. Partiamo dalle paline. Spesso assenti, a volte danneggiate, quando presenti illeggibili poiché sbiadite oppure incomprensibili in quanto trattasi di cartelli stradali con una semplice scritta "servizio urbano" e nulla più riguardo alle linee ivi transitanti. I mezzi poi, oltre ad essere disomogenei per tipologia, vale a dire vengono spesso utilizzati veicoli con livrea blu extraurbana per esercire linee urbane (i bus urbani sono in livrea bianco-rossa invece), sono spesso degni di qualche sobborgo abbandonato, carrozzerie ammaccate e con cartelli a volte incastrati sul parabrezza (come la sedicenne vettura highlander 5204) al posto degli inutilizzati display a led.

Ma fin qui niente di nuovo. Avevamo detto che la novità che tiene banco è l'installazione delle bacheche con gli orari. Benissimo, andiamo a leggerne una, utilizziamo via Cagliari fronte Mercato Civico. Sorvoliamo sul fatto che il civico 2 di via Cagliari sia l'ex Casa del Caffè la cui fermata è stata soppressa e arretrata fronte Mercato Civico, però come vedremo in seguito per l'Arst il numero civico è fondamentale. Ecco l'elenco dei passaggi, e qui viene il bello: le linee indicate non hanno il nome commerciale ma hanno la numerazione aziendale che nemmeno viene mostrata sui mezzi. Per cui io sarei curioso di sapere se un cittadino comune, anche algherese, sa che l'autolinea 9371 è AF, 9372 è AP, 9373 è ALFA, 9374 è AC e 9379 è la Linea Verde (quest'ultima linea vaga deserta e consuma solo gasolio, però nasce come "verde", ma tant'è).

Come può un cittadino districarsi in un simile ginepraio, per di più senza suddivisione per linea? Che senso ha avere una serie di orari misti che nel migliore dei casi fanno venire il capogiro nel guardarli? Ma non è finita. Bisogna anche cimentarsi con le sigle di validità: feriali, festivi, stagionali. Ma qui c'è la legenda. Chi però conosce la rete urbana e gli orari potrà notare altre due cose: la prima è che la linea festiva invernale AP/, che sostanzialmente accorpa AP e AC, ha lo stesso numero di linea della linea AP normale (9372), solo che in inverno ha un percorso festivo diverso da quello feriale. Inoltre, per la linea AF (9371) sono indicati passaggi che hanno come destinazione finale proprio la fermata da cui si sta partendo: sono passaggi che in realtà hanno come destinazione Fertilia.

Nota a margine: nel periodo estivo sfido io a cronometrare se una medesima vettura della linea AF riesce a completare il percorso in 40' come previsto da orario. Provare per credere. Se siete arrivati fin qui probabilmente avrete il mal di testa. Ma dopo le proteste ci sono le proposte. Quest'anno amici e conoscenti mi hanno fatto riflettere. Le frasi comuni erano: «io senza le tue dritte non sarei riuscito a barcamenarmi in questo marasma» e «ma perché quando siamo con te i bus passano in fretta, mentre noi li attendiamo per tempi biblici?». Bene, la risposta a questo quesito è che gli errori (i ritardi) sistematici se li si conoscono si possono correggere o, analogamente, ci si può regolare di conseguenza. Nel corso degli anni ho quindi imparato a conoscere le pecche e a regolarmi di conseguenza. L'azienda che gestisce il servizio dovrebbe pertanto individuare questi "errori" sistematici per poterli eliminare.

Torniamo alle proposte. Pur non essendo depositario della verità ho pensato da anni di mettermi nei panni di una persona che non conosce la città e ho fatto visionare ad almeno due amministrazioni comunali (Tedde e Bruno) una proposta a livello comunicativo che potesse quantomeno agevolare la lettura. ARST ritiene (prot. D.E.A./FS/gps 27 LUG. 2020 012553) che per indicare univocamente una fermata sia necessario indicare via e numero civico: inappellabile e inappuntabile. Ma questo vale a livello aziendale. A livello commerciale invece è una scelta infelice: per quale motivo uno sarebbe tenuto a sapere dove si trova il civico 69 di viale Giovanni XXIII ad esempio? Indicando invece la via incrociata si avrebbe un punto di riferimento "commestibile" da chiunque, anche con una cartina o con un'App in mano. Uno degli esempi/proposte era il seguente, che di certo non è il migliore del mondo (l'ho fatto 10 anni fa), ma voleva essere un invito a ragionare sul tema. Cosa che, evidentemente, non è stata ancora fatta [GUARDA LA CARTINA].

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