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Elisabetta Boglioli
4 settembre 2020
L'opinione di Elisabetta Boglioli
Centro salute mentale, perchè cambiare?
Non è una novità per nessuno prendere atto che la sanità non funziona anche e sopratutto a livello locale. Le carenze sono molte e i cittadini fanno fatica a vedere tutelato il proprio diritto alla salute. A maggior ragione, sarebbe stato equo e ragionevole avere cura e tutelare quel poco che si ha. E' di questi giorni la notizia che come associazione ci allarma e ci preoccupa. Avevamo ad Alghero due strutture preposte alla cura del sofferente mentale: Centro di salute mentale Via P.Paoli ed il Centro diurno di Via E.Costa, utile alle attività riabilitative. Certo, strutture che necessitavano di adeguamenti non solo strutturali, deputate alle esigenze degli utenti e delle famiglie.
E oggi, con una decisione repentina, improvvisa ed incomprensibile per noi, la Direzione del Dipartimento di Sassari decide che il Csm allocato presso i locali di Via Paoli deve essere trasferito nei locali di Via Costa, Centro diurno, luogo che era deputato alle attività di riabilitazione, che quindi da oggi non esiste più. Negli anni, abbiamo lavorato per ottenere una struttura che consentisse agli utenti di socializzare,di praticare attività ricreative. Ora non si potrà piu. Quindi, dopo essere stati al Csm, dove andranno questa persone per proseguire percorso riabilitativo? Siamo allibiti. E, come non bastasse, apprendiamo che nei locali di Via Paoli, ormai ex Csm, vengono trasferiti gli ambulatori dell’Ufficio Igiene pubblica.
Con tutto il rispetto dovuto a questi operatori, l'attività che svolgono nulla ha a che vedere con il Servizio e la cura di un soffrente mentale. Tra l'altro, i locali di Via Costa, ora Csm, uniti a quelli lasciati liberi dall’Ufficio di Igiene, necessitano di lavori di adeguamento,per l’accoglienza di una utenza particolare e delle famiglie e gli operatori stanno lavorando in un grande disagio. Sembra il gioco delle tre carte e ci chiediamo a chi giova questo sconvolgimento. Perche? Sono azioni queste che vanno a penalizzare ulteriormente persone che più di altre necessitano di cura e di attenzione e chi ha preso queste decisioni dovrebbe saperlo molto bene.
* per il Direttivo de Il Labirinto, il presidente
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