«Durante il periodo del lockdown in Sardegna raddoppiate le denunce e le vittime», sottolinea il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
CAGLIARI - «E’ inaccettabile che ancora nel 2020 dobbiamo assistere con orrore all’aumento del fenomeno della violenza sulle donne, una vera e propria piaga per l’intera società. Quest’anno, il 25 novembre assume un significato ancora più allarmante a causa del Covid: in Sardegna le denunce e le vittime di violenza, nel periodo marzo–aprile durante il lockdown sono raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2019».
Il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, esprime solidarietà a tutte le vittime di violenza fisica e psicologica e cordoglio a chi ha perso la vita a causa di questo fenomeno che sembra inarrestabile anche nell'Isola. Secondo i dati Istat in Sardegna, le donne che si sono rivolte al numero antiviolenza 1522 (messo a disposizione dal Dipartimento per le Pari opportunità per sostenere e aiutare le vittime di violenza e stalking) rispetto allo stesso periodo del 2019, sono raddoppiate. Stesso aumento si è registrato anche per il numero delle vittime della violenza.
La crisi sanitaria ha accentuato il problema, anche perché le convivenze forzate fanno crescere in misura esponenziale le violenze sulle donne che si verificano soprattutto tra le mura domestiche. «Il Consiglio regionale della Sardegna – ha concluso Pais - respinge con determinazione questo fenomeno strutturale che coinvolge l’intera società. La violenza sulle donne non è solo una violazione fisica o della psiche: è per prima cosa una violazione della dignità. Quando c’è violenza, di qualunque genere essa sia, manca la base della convivenza civile: il rispetto della persona e l’amore che deve legare gli esseri umani».
Nella foto: il presidente del Consiglio regionale Michele Pais