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Cor 22 dicembre 2020
Ad Alghero il primo parco pubblico da golf d’Italia: petizione
Amministrazione in estremo ritardo. Così l´associazione Sportiva Alghero Park Country Club lancia una petizione popolare nel tentativo di svegliare la politica e dare corso al progetto di pubblica utilità sui terreni di Maria Pia. Stop a mire speculative e cemento
Ad Alghero il primo parco pubblico da <i>golf</i> d’Italia: petizione

ALGHERO - Diversi sono i problemi ambientali che la città di Alghero si trascina ormai da troppo tempo. Problematiche irrisolte che si accumulano una dietro l’altra, anno dopo anno. Tra le tante si ricorda: l’inquinamento della zona di protezione speciale “Stagno del Calich” (nonché parco regionale) e annesso fenomeno noto come “marea gialla” nel tratto di mare antistante l’arenile di “Maria Pia”; l’abbandono del Palazzo dei congressi, infrastruttura pubblica regionale, completato nel 2007, costato alle casse della Regione Sardegna 20 milioni di euro e mai entrato in funzione; la disoccupazione, l’occupazione precaria stagionale e lo spopolamento del territorio; la necessità di destagionalizzare i flussi turistici oltre la stagione balneare; la mancanza di un grande spazio aperto all’interno della città dove poter svolgere, in sicurezza, attività sportive e motorie all’aria aperta; la mancanza di un grande parco urbano pubblico multifunzionale a disposizione dei cittadini e turisti; le potenzialità socio-economiche inespresse dell’area pubblica a “Maria Pia”, oltre alla necessità di preservare il valore ambientale dell’area da eventuali interventi cementificatori.

Nel frattempo, è trascorso ormai più di un anno da quel lontano novembre 2019 quando l’associazione locale Alghero Park Country Club (associazione sportiva dilettantistica senza scopo di lucro) ha protocollato presso il Comune di Alghero e alla Regione Sardegna il progetto del Congressional Park Stadium previsto nell’area pubblica di “Maria Pia” ad Alghero.
Un’opera prioritaria, di pubblica utilità, capace di dare risposte concrete a numerose problematiche ambientali che affliggono la Riviera del Corallo. Un’infrastruttura pubblica che, per le sue caratteristiche, non necessita neppure del Piano Urbanistico Comunale per poter essere realizzata. Si tratta della realizzazione di un parco urbano pubblico multifunzionale di 43 ettari, dove troveranno dimora 9 mila alberi e arbusti, su un prato naturale di 37 ettari. È prevista anche la realizzazione di corsi d’acqua e laghetti per il lagunaggio riutilizzando i reflui depurati prodotti nell’impianto di San Marco per soddisfare il fabbisogno irriguo del parco, preservando la laguna del Calich dallo sversamento dei reflui depurati, mitigando l’inquinamento della laguna e il fenomeno della marea gialla nel tratto di mare antistante la spiaggia a “Maria Pia”.

Si prevede anche la realizzazione di infrastrutture per lo sport all’aria aperta, il tempo libero e lo svago, fruibili gratuitamente, quali: circa 10 km di percorsi podistici, altrettanti percorsi ciclabili, numerosi percorsi natura, aree di sosta e relax all’interno di un polmone verde rappresentato dal parco urbano pubblico. È prevista anche la realizzazione di un percorso da golf pubblico a 18 buche e la riqualificazione degli impianti sportivi del Palazzo dei congressi, in funzione del Congressional Park Stadium. Questi ultimi saranno accessibili a costi popolari essendo appunto infrastrutture sportive pubbliche. Inoltre, fatta salva l’originaria destinazione del Palazzo dei congressi, si prevede la diversificazione multifunzionale del Palazzo per ospitare anche la Club-house, sala ricezione, sala riunioni, bar, ristorante, area greenkeeper, area caddy master e tutto quanto necessario per la gestione del parco pubblico. Un’opera pubblica imponente, un’infrastruttura del valore di 8 milioni di euro, da completare in 5 anni: Per la realizzazione del Congressional Park Stadium si è progettato di far ricorso esclusivamente a finanziamenti europei e regionali, senza intaccare le casse comunali.

«Fondi pubblici destinati appositamente per incentivare lo sport e la pratica sportiva all’aria aperta, a beneficio di uno stile di vita sano, a favore del benessere psicofisico e dell’inclusione sociale. Il Congressional Park Stadium si prospetta altresì quale vero motore economico capace di generare importanti ricadute sul territorio, quantificabili in oltre 13 milioni di euro all’anno (di cui 10 milioni di euro nel periodo destagionalizzato da settembre a giugno), con la creazione di circa 160 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato tra diretto e indotto. Un progetto che esclude qualsiasi interesse di tipo economico privato, mirato esclusivamente al recupero, valorizzazione e salvaguardia ambientale nell’interesse della collettività. Un’opera pubblica capace di rendere la città di Alghero e la Riviera del corallo più vive, attrattive, prestigiose e competitive, con importanti benefici e ricadute socio-economiche anche a favore delle zone interne e per i settori produttivi strategici quali ad esempio l’industria agroalimentare e l’artigianato».

Un progetto di pubblica utilità che ha incassato e continua a riscuotere grandi riconoscimenti a livello locale, regionale e nazionale. Non mancano neppure apprezzamenti a carattere internazionale. Notevole è l’interesse manifestato per il parco pubblico da parte di tanti cittadini, passando per numerose associazioni tra le quali anche quella ambientalista di Legambiente (per la particolare valenza ambientale dell’intervento), enti nazionali e la stessa Regione Sardegna.
«Quest’ultima, con i vari assessorati interessati, ha riconosciuto il Congressional Park Stadium quale intervento di pubblica utilità nonché di valenza strategica a livello regionale, prospettando altresì l’interesse e le modalità di finanziamento per la realizzazione dell’opera. Per contro, trascorsi oltre 13 mesi dalla presentazione dell’istanza protocollata al Comune di Alghero, nonostante le successive e reiterate sollecitazioni, si contrappone un silenzio tombale da parte dell’Amministrazione comunale di Alghero e del suo Assessore allo Sport Maria Grazia Salaris» denunciano con estrema amarezza dall'associazione sportiva.

«Un atteggiamento incomprensibile tenuto conto pure dell’avvento della pandemia da Covid-19 che ha contribuito a far cadere l’ultima foglia di fico mettendo completamente a nudo la palese carenza di un’adeguata infrastruttura pubblica, che rappresenti un grande spazio aperto dentro la città, dove poter svolgere in totale sicurezza attività sportive e motorie all’aria aperta». Nel frattempo, sempre più persone (turisti compresi), in tutti i periodi dell’anno, si arrangiano come possono. C’è chi si allena in bici nelle vie cittadine, chi pratica attività podistiche sul ciglio della strada litorale Alghero-Bosa o sulla trafficatissima strada litorale Alghero-Fertilia, con tutte le problematiche relative alla sicurezza.

Forte disagio anche per gli appassionati della pratica sportiva del golf, costretti a trasferte di centinaia di chilometri per raggiungere un impianto golfistico. Quest’ultimo è uno dei pochissimi sport popolari, ritenuto particolarmente sicuro anche in periodi di pandemia, il quale sta riscuotendo un forte incremento di adesioni in tutto il mondo. Un fenomeno che potrebbe interessare anche la città di Alghero con il primo percorso da golf pubblico d’Italia, proprio a “Maria Pia”. «Siamo certi che le istituzioni, in primis i Comuni, debbano sempre dare conto alle esigenze dei propri cittadini e alle loro istanze “senza se e senza ma”. Pertanto essendo il Congressional Park Stadium un progetto di pubblica utilità, che interessa per la quasi totalità beni pubblici comunali e regionali (questi ultimi previsti in concessione al Comune di Alghero) e quindi di proprietà della collettività» conclude la dirigenza della Società Sportiva Alghero Park Country Club che promuove una petizione popolare.

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