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25 gennaio 2008
Coldiretti: in trecento a Bono
Obiettivo salvare il futuro dell’allevamento bovino

BONO - Per salvare i bovini del Goceano. Questo lo slogan ripetuto durante tutta la mattinata di manifestazione a Bono, a difesa e tutela del patrimonio zootecnico delle imprese agricole di quel territorio. Erano qualche centinaio infatti gli allevatori bovini che hanno risposto all’appello di Coldiretti e delle amministrazioni locali goceanine davanti al municipio per fare il punto sull’emergenze tubercolosi e gridare tutto il loro disagio ad una regione totalmente sorda agli svariati appelli lanciati nelle ultime settimane. «La mancanza di risposte degli assessorati regionali all’Agricoltura e alla Sanità – ha spiegato ai presenti il Presidente provinciale di Coldiretti Sassari Giommaria Sassu - ai quali a più riprese si sono rivolti gli allevatori danneggiati dall’epidemia, sta creando fra le aziende una situazione di crescente malessere che giorno dopo giorno rischia di divenire incontrollabile: noi oggi siamo qua per gridare tutta la nostra rabbia davanti a questo intollerabile silenzio». Il presidente ha preso la parola al termine della breve ma significativa e silenziosa marcia lungo le vie del centro di Bono, durante la quale gli allevatori hanno ricevuto attestati di solidarietà da parte di tutta la cittadinanza, dai commercianti agli studenti delle scuole che hanno voluto sfilare con loro. «Come rappresentanti istituzionali sul territorio – ha gridato il sindaco di Bono, insieme ai colleghi di Bottida, Anela, Bultei, Pattada, Burgos, Nughedu S. Nicolò, Nule e con la vicinanza del primo cittadino di Esporlatu – siamo stanchi di aspettare le risposte che non vengono da Cagliari, ma siamo soprattutto fortemente preoccupato per le famiglie e per l’economia dei nostri territori, che devono subire questa ulteriore sciagura non avendone alcuna colpa». «La nostra organizzazione – ha ricordato Gianni Vacca, direttore di Coldiretti Sassari – ha inviato agli assessorati ragionali all’Agricoltura e alla Sanità lo scorso 11 gennaio un lettera nella quale si richiedeva un intervento straordinario di carattere economico-finanziario alla luce del fatto che sono undici i comuni interessati e oltre 500 le aziende bovine coinvolte, per oltre 200 capi già abbattuti. Senza dimenticare il rischio di contagio sui cinghiali, che vivono allo stato brado, e sui caprini ed il pericolo che corre anche il comune cittadino – consumatore». Nel ricordare che lunedì scorso una delegazione aveva già incontrato il prefetto di Sassari per manifestare, oltre le preoccupazioni per la situazione sanitaria ed economica, lo stato di forze disagio sociale che serpeggia fra le popolazioni dei territori colpiti dall’emergenza, al termine della manifestazione ha preso la parola Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti Sardegna, che nel richiedere un ulteriore sforzo comune tra Coldiretti, imprese ed enti locali per far risuonare tutto il disagio fino a Cagliari, ha garantito un suo personale ed immediato intervento presso gli assessorati regionale all’Agricoltura e alla Sanità affinché venga data una rapida soluzione al problema della Tbc bovina, ma allo stesso tempo «il dramma del Goceano serva – ha concluso – quale volano perché la politica ritorni a programmare ed investire sul comparto bovino sardo e incominci così il percorso di nuova crescita dell’economia di questi territori».
Nella foto la manifestazione a Bono
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