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Red 5 marzo 2021
Campagna amica: +46% di clienti in tre anni
In tre anni, Campagna amica è cresciuta sia nell´afflusso di clienti nei mercati (+46percento), sia nello scontrino medio (+26percento). E´ quanto emerso martedì pomeriggio, durante il webinar “La comunità di Campagna amica Sardegna: un patrimonio economico e sociale”
Campagna amica: <i>+46%</i> di clienti in tre anni

CAGLIARI - In tre anni, Campagna amica è cresciuta sia nell'afflusso di clienti nei mercati (+46percento), sia nello scontrino medio (+26percento). Ma a crescere è soprattutto una comunità sociale e solidale che può, parole dell’arcivescovo di Sassarir Gian Franco Saba, «proporre laboratori dove si lavora per un futuro migliore, si impara ad essere responsabili di se e del mondo». E' quanto emerso martedì pomeriggio, durante il webinar, seguito in diretta Facebook sulla pagina di “Campagna amica Sardegna” da oltre 200 utenti, “La comunità di Campagna amica Sardegna: un patrimonio economico e sociale”. Campagna Amica che in poco più di dieci anni (nata nel 2008) è divenuta la rete di vendita diretta tracciata e controllata più grande del mondo sotto lo stesso marchio, «ha saputo far crescere l’aspetto economico sempre accompagnato da forti valori sociali e solidali – ha detto Battista Cualbu - I nostri mercati sono dei grandi punti di aggregazione, in cui si è creato un forte legame di fiducia tra agricoltore e consumatore costruito grazie anche a scelte difficili con l’allontanamento dalla Rete di quelle aziende che non si sono dimostrate all’altezza di poter rispettare il patto siglato con il consumatore».

«Campagna Amica – ha spiegato Roberto Weber dell’Istituto Ixè - è un fenomeno culturale i cui punti di forza sono la stagionalità, il chilometro zero, il territorio e soprattutto, quello che la rende irraggiungibile dagli altri, è la presenza degli agricoltori. Questa è la garanzia del tutto, è il sugello sugli altri aspetti. Altro aspetto fondamentale è la prossimità, la relazione, il racconto dei consumatori. Un fenomeno in controtendenza, è uno dei pochissimi casi al mondo. A sua volta, questo produce fidelizzazione. Chi passa nel mercato tende a dire che ci ripasserà e ne parlerà con i conoscenti». «E' un percorso comune e trasparente – ha dichiarato il presidente di Adiconsum Sardegna Giorgio Vargiu – nato dal patto fra i due principali attori del mercato che sono anche i soggetti più deboli. Abbiamo dato vita ad un ponte ideale creando una comunità, che va difesa e migliorata tutti i giorni». Comunità allargata anche al mondo della ristorazione, gli ambasciatori del cibo: «parlare direttamente con l’agricoltore per noi chef è fondamentale – ha sottolineato il cuoco Roberto Serra – L’identità di un territorio è legata al cibo e il consumatore in un ristorante si aspetta di mangiare i piatti di quel territorio che va a visitare».

Tutto questo ha dato vita, ha spiegato il direttore di Fondazione Campagna amica Carmelo Troccoli, «ad una grande e nuova comunità basata sul Patto di successo tra agricoltore e consumatore, che garantisce presidio del territorio agricolo, ma anche urbano, la tutela delle biodiversità la nascita di nuovi mestieri, come gli animatori dei mercati. Composta da 1.200 mercati, 12mila fattorie e agriturismi, 200 orti urbani e circa 700 ristoranti. Dal 2017 al 2020, le persone che si recano nei mercati sono passate da 11milioni a 16milioni, mentre lo scontrino medio da 27euro a 34euro. Ma la comunità è anche solidale. Nell’ultimo anno, ha donato alle famiglie bisognose oltre 5milioni di prodotti a chilometro zero, grazie ad una dinamica attività che ha trovato la risposta della società». «La spesa sospesa di Campagna amica – ha detto monsignor Saba – ha un impatto di positività in un momento di crisi sociale. Condividere con l’altro ciò che possiedo fa parte del mondo agropastorale. È un fondamento teologico che da risalto ad una economia del dono». «Campagna amica ha dato vita ad un nuovo fenomeno - secondo il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – ad una economia circolare sociale, in cui si fa una spesa consapevole, con attenzione alla comunità». «Ed è questa la grande forza che consente di superare i grandi sacrifici e sforzi di chi oltre a produrre deve anche occuparsi della vendita – ha detto il presidente di Agrimercato Nuoro Alessandro Melis - Abbiamo la soddisfazione di conoscere e parlare con chi porta a tavola i prodotti frutto del nostro lavoro, sia il consumatore finale».



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