Red
27 maggio 2021
Cinema in Sardegna: si riaprono le porte
A marzo, il presidente dell´Anec Sardegna Luciano Lombardo aveva inviato un´accorata lettera al presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas, nella quale chiedeva aiuti concreti per tutta la categoria. Nessun segnale ha rincuorato gli operatori che oggi, basandosi esclusivamente sulle proprie forze, riapriranno le strutture al pubblico

CAGLIARI – Riaprono le sale cinematografiche. «Finalmente si può tornare al cinema». L’invito arriva dall’Anec Sardegna, l’associazione che raccoglie tutti gli esercenti cinematografici sardi. Per gli esercenti dei cinema, anche nell'Isola si intravvede la fine del lungo tunnel che ha obbligato alla chiusura per oltre dodici mesi. La chiusura forzata delle attività ha determinato una lunga serie di difficoltà per i gestori delle sale cinematografiche, pesantemente colpiti dal marzo 2020. In Sardegna, le sale stanno lentamente riaprendo non senza difficoltà legate oltre che alla gestione del pubblico, anche alla programmazione cinematografica.
Al momento, hanno riaperto il “Cinema Odissea” e il “GreenWich” di Cagliari, il “Cityplex Moderno” di Sassari, il “Cineteatro Oriana Fallaci” di Ozieri e il “Cinema Giordo” di Tempio Pausania. A Santa Teresa di Gallura, sabato 12 giugno, riaprirà l’“Arena Santa Teresa”, mentre mercoledì 16 riaprirà il “Supercinema Carbonia”. Entro il mese di giugno, riapriranno anche il “Cinema Olbia” e il “Cinema Ariston” di Oristano. Rimandata a luglio la riapertura dell’“Arena La conchiglia” de La Maddalena e dell’“Arena Effetto notte” di Palau. Tornare al cinema sarà come rimettere in moto un veicolo, dando ancora sostegno agli imprenditori del settore. Nonostante le problematiche e le regole precise alle quali i gestori devono adeguarsi, la riapertura delle sale cinematografiche è il segnale più forte per il ritorno alla normalità dopo la lunga chiusura e la lunga assenza di film e prime visioni da poter apprezzare davanti al grande schermo . E’ un momento importante per ritrovare il piacere e la completezza che solo il buio di una sala può offrire quando si segue un film.
Sono stati mesi complessi, che hanno visto l’attivazione della cassa integrazione per i dipendenti, e invariato il carico di costi gestionali. A marzo, il presidente dell'Anec Sardegna Luciano Lombardo aveva inviato un'accorata lettera al presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas, nella quale chiedeva aiuti concreti per tutta la categoria. Nessun segnale ha rincuorato gli operatori che oggi, basandosi esclusivamente sulle proprie forze, riapriranno le strutture al pubblico. Non sarà così per tutti, alcuni gestori in Sardegna, molto probabilmente non avranno a forza di ripartire, chiudendo definitivamente le porte delle proprie sale. Sarebbe un'ulteriore sconfitta per la cultura e per la diffusione di prodotti determinanti per rimettere in moto una catena economica importante. L'Anec ha circa 3.500 schermi associati in tutte le regioni d'Italia, che rappresentano tutte le tipologie di esercizio cinematografico, dai multiplex alle monosale, senza dimenticare i circa 500 schermi dei cinema d'essai. Si tratta di un mondo parallelo, che in questo momento è costretto a tenere le sale spente, le biglietterie chiuse e le prime visioni ferme.
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